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LA. SAPIENZA DEL POPOLO
CAPITOLO VI. Moralità dei Proverbi.
La moralità dei proverbi è un tema ch'io non ho potuto lasciar finora da parte, per la buona ragione che ci si è del continuo e necessariamente parato innanzi, sotto varie forme ; però io non l'ho finora trattato ex professo e regolarmente, al che mi accingo , secondo le deboli mie forze, nel presente capitolo. Ma come, mi si opporrà alla bella prima, come puossi pronunziare un verdetto generale sopra di essi ? In una famiglia sterminata qual si è quella dei proverbi, sparsa ampiamente sopra la faccia della terra, non hannosi a trovare membri degni ed indegni, proverbi nobili ed abbietti, sacri e profani, celesti, terrestri ed infernali ? Qual giudizio comune di encomio o di censura puossi proferire sopra tutti i proverbi? Evidentemente nessuno. L'unica questione perciò che dobbiam considerare si è questa: se esista una grande, irrepugnabile preponderanza dei proverbi buoni o rei, sì da conferirci il diritto di pronunciare un giudizio collettivo a favore o contro di essi. E qui son persuaso che chiun-ue abbia posta seria attenzione a codesto aspetto eli' argomento, confesserà che, se non senza serie eccezioni, sempre però, nel loro insieme, i proverbi schieransi sotto le bandiere del diritto e della verità, e che di quelli che muovonsi in una sfera etica un numero infinitamente maggiore sono figliuoli della luce e del giorno, anziché delle tenebre e della notte ;