Stai consultando: 'La sapienza del popolo spiegata al popolo I proverbi di tutte le nazioni', Gustavo Strafforello

   

Pagina (107/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (107/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   FILOSOFIA DEI PROVERBI. 101
   -1-;—;—777—7-;
   E' furon per fermo italiani domiciliati: li^laigtiilterrX
   che coniarono quest'altro detto proverbiale: Ila j)iù
   da fare che i forni di Natala-_ ixi.' 'Inghilterra.&/É*.
       delle donne, il purgatorio degli uomini e l'inferno
   dei cavalli, non direbbesi trovato dal conte Alfieri
   che ebbe a fare di ciò doloroso esperimento durante
   la sua dimora in quell'isola?
   Conchiuderò, parodiando Amleto, che ci ha nei proverbi più filosofia che non sogni la nostra filosofia. Pare non vi abbia contingenza alcuna nelle umane faccende cui non possa applicarsi qualche proverbio. Tutto il sapere umano fu per lunga pezza aforistico e tradizionale, condensando succosamente le scoperte istantaneamente comprese e facilmente conservate nella memoria. Qual che sia lo stato palingenesiaco dell' uomo, principii e contingenze consimili riprodu-consi mai sempre; e l'antichità, quante volte sia propriamente applicabile ai nostri propri tempi, perde il suo nome e diventa la verità dei tempi nostri. Un proverbio taglia spesso il nodo che altri tentano indarno slegare. Un gran critico inglese, Johnson, atterrito dalle eleganze verbose e ridondanti del comporre moderno, ebbe a dire: u Io credo che l'uman genere si ridurrà, coll'andar del tempo, a scriver tutto aforisticamente tranne nella narrazione; e si stancherà della preparazione, della connessione, dell'illustrazione e di tutti quei lenocini onde si fa un grosso libro, n Johnson mal si apponeva però (almeno per quanto concerne i tempi nostri), che mai così poveri e scarsi pensieri non furono diluiti in tanto mare d'inchiostro, come al dì d' oggi. L' aforismo è ancor lontano le mille miglia, e gli scrittori odierni di qualsivoglia nazione mostransi immemori più che mai di quell'aureo proverbio greco: Un grosso libro è un grosso male!