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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LA. SAPIENZA DEL POPOLO
   Dall'arabo girovago e dal britanno agricolo, volgiamoci ad una nazione antichissima e provetta nelle raffinatezze della civiltà, alla Cina. I proverbi cinesi alludono assai spesso a' sontuosi edilizi come sarebbe : Un grave e maestoso esteriore è il palazzo dell'anima. L'idea che hanno i cinesi del governo è al tutto architettonica; eglino dicono: Un sovrano puossi ap-pareggiare ad una sala; i suoi uffizioli ai gradini che immettono in essa e il popolo al terreno su cui è basata. Che penserem noi d'un popolo che avesse il proverbio seguente : Chi percuote è un padrone e chi non percuote è un cane? Noi diremmo immediatamente eh' esso è un popolo abbietto e servile : e tale in effetto fu il bengalese, cui appartiene questo proverbio, derivato dai mali trattamenti eh' erano usi a ricevere dai loro oppressori mongoli i quali rispondevano con scudisciate sonore alle richieste dei loro creditori. In alcuni de' proverbi ebraici ci colpiscono le allusioni frequenti di questa nazione senza patria alla sua propria istoria, ed al suo caro e magnifico tempio come vedesi nel seguente: Nessuno tolse mai una pietra dal Tempio senza che la polvere non gli volasse negli occhi. Peyssonel, che dimorò lunga pezza fra i turchi, osserva che i loro proverbi ridondano di buon senso, d'ingenuità e di eleganza, segni infallibili delle capacità intellettive d'un popolo. Egli disse ciò per correggere l'opinione avventata di De Tott il quale, a porgere un'idea del loro stupido orgoglio, cita uno dei loro adagi prediletti di cui la verità e il candore sono cospicui: Ricchezze nell'India, sapere in Europa e pompa fra gli ottomani.
   Gli spagnuoli ponno appellarsi ai loro proverbi per mostrare com' e' fossero un tempo una razza nobile e indipendente. Una democratica gelosia del potere monarchico trapela da questo loro proverbio antichissimo: Va el rey hasta do puede, y no hasta