PROVERBI FAMILIARI.
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tutti : I denari sono il secondo sangue. — I ricchi hanno il paradiso in questo mondo e' nell'altro se lo vogliono
— Tutto è fumo e vento, fuorché l'oro e l'argento — Uomo senza quattrini è un morto che cammina — Colle chiavi d'oro s'apre ogni porta, ecc., non mostrano, meglio di ogni più dotta dissertazione, l'indole cupida e venale del secol nostro?
I proverbi particolarmente nazionali, mentre ci rivelano i modi di pensare, c' indicano in pari tempo e conseguentemente i modi di agire di un popolo.
I Romani avevano un' espressione proverbiale per significare l'estremo sforzo in guerra: rem ad tria-rios venisse, equivalente al moderno ingaggiar le riserve; espressione da cui ponnosi argomentare le usanze militari di quel popolo appo il quale i triarii erano quel che sono oggidi le riserve. Un altro proverbio ci ha tramandato una costumanza curiosa dell'antica eleganza proveniente originariamente dai greci. Degli uomini effeminati, ripicchiati e cascanti di vezzi i romani costumavano dire proverbialmente: Unico digitulo scalpit caput. Il grattarsi lievemente il capo col mignolo par fosse il vezzo dei zerbinotti romani per non sciupare la pettinatura dei capelli. L'arabo, avarissimo e povero per la sua vita nomade, ha un proverbio ove dice: L'aceto donato è meglio del miele comprato. Ad ogni cosa prez-zevole e desiderabile egli, che è spesso assetato nei deserti, applica il nome di latte. Un' altra espressione proverbiale araba esprimente uno stato di perfetto riposo: Io gitto le redini sulle mie spalle, allude allo allentar delle corde dei cammelli cui gittansi sulle spalle quando mandansi alla pastura. I proverbi cimbri rivelano i costumi rusticafi degli antichi britanni ; molti di essi riferisconsi alle siepe, come sarebbe : Il mondo britanno vedesi nella siepe — Il cavallo non guarda alla siepe sì all'avena — Le siepi hanno occhi
— La siepe del cattivo marito è piena di. sdruci, ecc.