ANTICHITÀ DEI PROVERBI.
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intelletto, dai detti memorabili degli antichi filosofi. Erasmo ha additato alcune di queste fonti nei responsi degli oracoli, i simboli allegorici di Pitagora, i versi dei poeti, le allusioni agii incidenti storici, la mitologia e l'apologo, ed altre origini recondite: siffatti materiali dissimili provenienti da ogni parte furono fusi in questo gran corpo delle scienza aforistica. Queste parole del savio, questi detti oscuri, secondo sono qualificati nella grande raccolta che va setto il nome del gran monarca ebreo, Salomone, par richiedessero commentari da ultimo; imperocché il reale paremiografo annovera fra gli studi dei savii quello di comprendere un proverbio e l' interpreta• zione ? Questa nozione elevata dei detti oscuri dei savi, consuona coli' ardita congettura della loro origine esposta dallo Stagirita, il quale li considerava quali reliquie di un'antica filosofia, ch'era andata perduta per l'uman genere nelle rivoluzioni fatali di tutte le umane cose, reliquie conservate dalla ruina universale mercè la loro succosa eleganza e la loro forma diminutiva, appunto come que' nicchii marini, reliquie del diluvio, che rinvengonsi in vetta alle montagne. Anche in un periodo posteriore, il savio di Cheronea li esaltava fra i più solenni misteri e Plutarco li ha descritti in un modo che si attaglia anco al di d'oggi ai proverbi « Sotto il velo di queste sentenze curiose occultansi quei germi di morale che i maestri della filosofia hanno di poi sviluppato in tanti volumi. n
L'influenza dei proverbi su le menti e i conversari di tutto un popolo è appropriatamente illustrata dalla spiegazione che troviamo in Platone del vocabolo laconizzare, questo modo di parlare proprio degli abitanti della Laconia o Lacedemoni. Codesto popolo affettava di apparire indotto e pareva aspirare soltanto a sopravvanzare il rimanente dei greci