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LA. SAPIENZA DEL POPOLO
CAPITOLO V.
La filosofia dei proverbi.
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Un dotto tedesco, il dott. Carlo Prandt, professore all'università e membro dell'accademia di Monaco in Baviera, mandò in luce, nel 1858, una dissertazione notevolissima sulla filosofia dei proverbi di cui mi ero risoluto recare il sugo in questo capitolo; ma, rileggendola attentamente, l'ho trovata cosi astrusa, trascendente ed irta di tutta la terminologia filosofica germanica che me ne sono rimasto per tema di straccare soverchiamente i lettori. In quella vece andrò via via racimolando nel dotto non men che geniale trattatelo : The Philosophy of Proverbs 1, dell'eruditissimo Isacco D'Israeli, padre dell' illustre romanziere ed uomo di stato che forma ora parte del ministero inglese, u Io mi propongo — die' egli esordendo — esporre ciò che, nello stile de'tempi nostri, puossi chiamare la filosofia dei proverbi, argomento che par vergine. L'arte di leggere i proverbi non fu sempre, a dir vero, acquistata anche da alcuni dei loro ammiratori; ma le mie osservazioni saranno necessariamente versatili e sconnesse come il loro subbietto, è però m' è duopo impetrare indulgenza pel tentativo eh' io fo d'illustrare un ramo curiosissimo della letteratura non compreso se non al tutto dimenticato. n
Gli adagi casalinghi e rugginosi, motti proverbiali che rimangono sulle bocche del popolo, sono adattati
1 Nella seconda serie delle Curiosities of IÀtcrature, voi. 1. (Londra 1823).