ADAGI.
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Ma la gloria dei proverbii, e quella per avventura che più spesso e più profondamente ne colpisce rispetto ad essi, è il loro accorto buon senso, è la saviezza profonda onde molti di essi ne ammaestrano sulla condotta delia vita, sul consorzio co' nostri simili, ecc. In verità non v'ha regione della vita pratica in cui non s'introducano, porgendoci consigli, avvertimenti, istruzioni prudenti e salutari. Non v'ha quasi errore, in cui siamo inciampati nel corso della nostra vita, che qualche proverbio, se avessimo conosciuto ed osservato il suo insegnamento, non ce ne avrebbe potuto ritrarre. Gli adagi in fatto, secondo la più plausibile etimologia di Festo: Adagia, ad agendum apta (atti ad agire), che altro sono se non norme da porre in pratica nella vita? In grazia di esempio, quanti e quanto eccellenti proverbi non ci raccomandano d'aver l'occhio alla lingua o di tenerla in briglia? Chi non conosce il proverbio persiano comune oggimai ai popoli tutti : La parola è d'argento, il silenzio è d'oro al quale serve, come dire, di commento il nostro: Chi parla semina, chi tace raccoglie? Io non conosco però alcun proverbio in qual si voglia lingua che esprima con maggior concisione e felicità il vantaggio e la sicurezza del tacere come quest 'altro nostro : Uh bel tacer non fu mai scritto; mentre per altra parte, il seguente orientale: Tu sei padrone della tua parola non profferita, la tua parola profferita è padrona di te, ne ammonisce sull'irrevocabilità delle nostre parole, uscite che le sieno dalla chiostra dei denti. Numerosi del resto sono i proverbi di tutti i popoli intorno a siffatta irrevocabilità della parola: come lo strale sprigionato dall'arco, il sasso scagliato dalla fionda, ecc. ad esempio: Parola detta e sasso tirato non fu più suo — Pa-labra de boca piedra, de honda — Palabra y piedra suelta no tiene suelta — Wenndas Wort heraus ist,