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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   FILOSOFIA DEI PROVERBI.
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   a cavallo quando gli pare e piace. Quanto non sono frequenti al mondo, chi ben guarda, i casi contemplati da questo proverbio! Quante pretese umiltà che sono umiltà in apparenza soltanto!
   In questo mondo c' è sempre qualche rozza opera •da compiere, ma opera che, comecché rozza, non è perciò punto ignobile; e le ingegnose ripugifanze d' una società raffinata, che fondansi sulla tacita ammissione che nessuno ha da far quest'opera, sono toccate con line ironia in questo proverbio arabo : Se io sono padrone e tu sei padrone chi caccierà le giumente? proverbio che ha il suo equivalente nel seguente galliziano: Voi signora, io signora, chi guiderà fuora i maiali ? (Fos dona, ego dona, quen bo-tara a porca fora?)
   Ancora, com' è arguta la satira contenuta nel seguente proverbio d'Hayti, eh' io debbo però introdurre con una piccola spiegazione preliminare. Esso era in voga fra la popolazione schiava di S. Domingo, la quale costumava porre con esso in canzonella l'ambizione e le pretese della razza mulatta che soprastava immediatamente ad essa. Scimmiottando i coloni francesi, i mulatti avevanp anch'essi i loro duelli — duelli però che nulla avevano di serio, come#non pochi di quelli che accadono fra noi così di frequente, duelli incruenti e che terminavano invariabilmente con una riconciliazione ed una festa, non vi avendo altro sangue sparso che quello dei capretti che sgozzavansi per banchettare. Tutto ciò esprimevasi col proverbio seguente: I mulatti si bat~ tono e i capretti muoiono (Mulates que battent, ca-brites que morts.)
   I proverbi arguti in sè, diventano spesso vieppiù arguti nella, loro applicazione , a somiglianza delle gemme che acquistano nuovo fulgore dal castone o ¦da qualche nuova luce che le ferisce. Niun scrittore,