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La sapienza del popolo spiegata al popolo
I proverbi di tutte le nazioni
Gustavo Strafforello
Editori della Biblioteca Utile Milano, 1868, pagine 264

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   SAPIENZA DEI PROVERBI.
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   in un'altra occasione, con arguzia incompavabile, osservò ch'egli vedeva l'orgoglio di quel cinico far capolino dagli strappi del suo manto: imperocché la superbia si annidi così sotto i cenci come nella porpora.
   Alle volte nella loro sottile osservazione della vita, i proverbi giungono a conclusioni così fatte che noi vorremmo di buon grado rivocarle in dubbio, o rigettarle al tutto, ma cui ci è però impossibile nie-gare una certa parte di assenso. Tale avviene col proverbio assai calzante: Un nemico è troppo e cento amici non bastano, che trovo anche nella variante : Aver cinquant'amici non basta, aver un nemico è troppo 1 e che credo derivato dall'antico tedesco: Ein Feind ist zuviel, und hundert Freunde sind nit genug, come l'olandese consimile: Eén vijand is te veel, honderd vrivlen niet genoeg. Da questo proverbio apparisce chiaramente quella verità dolorosa, cagione precipua, se non unica, delle umane miserie, che l'odio è assai spesso in questo mondo un principio più attivo dell'amore. I cento, i cinquanta amici vi desidereranno bene ; ma il solo nemico vi fa male. La benevolenza degli amici sarà ordinariamente passiva; la malevolenza ed animosità del nemico sarà del continuo attiva contro di voi. Questo proverbio, con altri molti, fra'quali il notissimo: Amici da starnuti, il piò, che tu ne cavi è un Dio ti aiuti, fa poco onore .all'amicizia, e mostra, meglio d'un libro intiero, quanto
   1 Nella raccolta rarissima e ignota al tutto in Italia di proverbi italiani di a. Pazzaglia intitolata : Ingresso al viri-dario proverbiale aperto a' curiosi, amatori della vera moralità insegnata da proverbi antichi e moderni. ecc. (A Hannovera 170:2). Questa raccolta copiosissima, e la migliore per avventura -dei nostri proverbii, non fu compulsata né dal Capponi, nè •dal Giusti, nè da quanti altri occuparonsi dei proverbi nostri.