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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   non credono alle verità della fede, non sono saggi, ma stolti e superbi, come dice l'Apostolo : « Egli è un superbo clie non sa niente » (I a Tim. 6, 4). « Voi che temete Dio, credete a lui » (Eccle. 2, 8).
   Quarto: si può ancora rispondere che Dio non manca di provare la verità insegnata dalla fede. Infatti se il re mandasse delle lettere munite del suo stesso sigillo, chi oserebbe affermare che quelle lettere non rispecchino la volontà del re? Ora è noto che tutte le verità, credute e trasmesseci dai santi intorno a Cristo, sono contrassegnate dal sigillo di Dio, il quale viene svelato da certe opere, che nessuna pura creatura può fare. Tali sono i miracoli coi quali Cristo confermò le parole degli Apostoli e dei Santi.
   Se si dicesse che nessuno vide mai fare miracoli, risponderemmo a buon conto che ve n'è uno maggiore di tutti quanti. Infatti sappiamo che tutto il mondo adorava gli idoli e perseguitava la fede di Cristo, come raccontano le storie dei pagani ; ora invece si sono tutti convertiti a Cristo, sapienti, nobili, ricchi, potenti e grandi, dietro la parola di alcuni poveri e semplici uomini, che predicarono Cristo. Ora questo fu un miracolo, o no. Se fu un miracolo, abbiamo l'intento. Se no, allora dobbiamo ammettere che non potè darsi miracolo maggiore di questo: cioè che tutto il mondo si convertisse senza miracoli. Nessuno dunque deve dubitare della fede, ma anzi deve credere con maggior certezza delle cose della fede, che quelle che vede coi suoi occhi. Infatti la vista dell'uomo si può ingannare, ma non mai la scienza di Dio.