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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 141 —
   S. Ambrogio (333-397), De excessu Satyri, 2, 54.
   (Umberto Moricca: S. Ambrogio - S. E. I. Torino.)
   Perchè dubiti che dal corpo risusciti il corpo? Il grano si semina, e il grano risorge; il pomo cado, il pomo risorge. Ma il grano si veste di fiori e si copre di foglie : « Ed anche questa spoglia mortale deve vestirsi dell'immortalità, e questo corpo corruttibile deve vestire l'incorruttibilità » (I Cor. 15, 53). L'immortalità è il fiore della risurrezione: l'incorruttibilità è
   il fiore della risurrezione.....
   Tu domandi con meraviglia come la putrefazione possa solidificarsi, le particelle disperse riunirsi, gli elementi del corpo già risolti ricostituirsi. Eppure non stupisci di veder rinverdire i semi, disciolti dall'umidità e dal peso della terra.....
   Quando il succo del terreno materno anima i semi morti e nascosti, per un non so qual calore vitale essi esalano come uno spirito di erba verdeggiante. Poi a poco a poco la natura, madre sollecita, rafforza col gambo l'età tenerella della giovane spiga, e la ravvolge in certe guaine, perchè la crudezza del gelo non la offenda sul nascere, e sia ad un tempo riparata dall'eccessivo ardore del sole. E quando lo stesso frumento erompe fuori come dalla prima culla, lo ricinge con un riparo di reste, perchè, crescendo, non sia battuto dalla pioggia, nè disperso dai venti, nè guastato dal becco dei piccoli uccelli.
   Perchè dunque meravigliarsi che la terra restituisca i corpi umani, che ha ricevuti, quando vivifica, raddrizza, riveste, protegge e difende ogni seme disposto nel suo seno? Cessa dunque dal dubitare che la terra restituisca fedelmente il deposito del genere umano, giacché ci rende ad usura le semenze che le sono affidate.....
   Noi vediamo imputridire l'acino e risorgere la vite: si pianta un pollone, e l'albero rinasce. Dunque la Divina Provvidenza si occupa di far risorgere gli alberi, e non si dà alcun pensiero degli uomini? Colui che non lascia perire nulla di ciò che ha creato per uso degli uomini, lascierà perire l'uomo, creato a
   sua immagine?..... Tornerebbe difficile a Dio di radunare le
   parti disperse e di ricomporre le membra disgregate, a Lui, al quale ubbidisce l'universo, e i muti elementi rendono ossequio, e presta servizio la natura? Non è forse miracolo maggiore dar vita al fango che ricomporlo?