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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 140 —
   Ecco, dunque, che vedrai la moltitudine dei Santi chiamati alla gloria, mentre tu, senza misericordia e senza speranza di perdono, sarai condannato alle tenebre eterne nell'abisso della morte. Te la vedrai sempre davanti la morte, e mai ti coglierà, perchè il tuo soffrire non abbia mai fine.
   Invano, allora, chiederai aiuto a quel povero che vedi ora nelle piazze torturato dalla fame, e a cui neghi il tuo aiuto. Invano, come l'epulone del Vangelo (Luca, 2), peregherai Lazzaro, affinchè ti porga il dito bagnato per mitigare la sete che ti brucia. Oh, allora, quanto l'avaro infelice si pentirà di non essere stato il più povero : gli sarebbe stato facile sopportare i mali della vita, che finiscono col mondo, e non si troverebbe ora a patire i supplizi eterni!
   Fratelli carissimi, perchè non ci accada di meritare il severo giudizio, mentre è ancora in nostro potere, riguardiamoci spesso allo specchio della nostra coscienza, e, se vi troviamo peccati gravi, non cancellati dalle elemosine e dalle orazioni, sforziamoci di ripararvi con penitenze e colla carità. D'altra parte, poiché non possiamo conoscere l'anno nè il giorno nè l'ora della nostra morte, non perdiamo un secondo a lasciare la strada della perdizione e a metterci sulla buona. Lo Spirito Santo ci assicura per mezzo di Ezechiele che « in qualunque ora il peccatore si convertirà dalla sua via cattiva, saranno dimenticate tutte le sue iniquità»; e per mezzo dell'Ecclesiastico (5, 8) ci avverte: « Non tardate di convertirvi al Signore, nè rimandate la cosa da un giorno all'altro ».
   25.
   La risurrezione dei corpi.
   Tertulliano (160-222), De resurrectione carnis, 51.
   Tutte le cose tornano ad-essere, dopo essere scomparse; tutto comincia dopo aver terminato, tutto finisce per rjcomin-ciare, nulla perisce se non per ricostituirsi. Adunque tutto quest'ordine mutevole delle cose attesta la risurrezione dei morti. Dio scrisse la risurrezione con le opere prima che con lo parole: la insegnò con la sua potenza prima che con la sua voce. Ti mandò innanzi, come maestra, la natura, per farle seguire poi' l'insegnamento, affinchè più facilmente tu creda all'insegnamento, discepolo della natura; affinchè subito ammetta, udendo, ciò che già prima hai visto dappertutto ; e non dubiti che Dio risusciterà anche la carne, dopo che hai constatato che Egli risuscita tutte le cose.