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Come lo ammaestrerò dunque, sopratutto nel caso in cui non avessi dinanzi a me che uno spirito incolto? Come? Con le cose che ammettiamo l'uno e l'altro, con le cose in cui il dubbio non è permesso. A questo titolo, si vede, non debbo parlare nè del cielo, nè delle altre creazioni divine, poiché nulla di questo è ammesso dal mio avversario. Quali son dunque le opere che il gentile stesso deve riconoscere essere state fatte dal Cristo, le opere che non potrebbe negare? Egli non negherà che il Cristo ha fondato la grande famiglia cristiana, che le Chiese sparse per tutto l'universo debbono a Lui la loro nascita. Ebbene tale è la prova che darò della sua potenza infinita, con questo io mostrerò che Egli è veramente Dio. Sì, mostrerò che non è di un uomo conquistare in sì poco tempo un impero i cui limiti abbracciano tutte le terre e tutti i mari: che non è d'un uomo elevare subito il mondo a cose così perfette, allora sopratutto che i costumi degli uomini erano così profondamente corrotti, e le loro idee pervertite. Lui solo ha potuto liberare il genere umano da quella doppia catena, e non solo i Romani ma anche i Persiani e tutte le nazioni barbare. Quella meravigliosa trasformazione, quella mirabile conquista, non le ha operate con la forza delle armi o col prestigio dell'oro: non aveva armate al suo servizio, non impegnò combattimenti. Undici discepoli, di condizione oscura e disprezzata, d'una ignoranza e d'una semplicità completa, poveri, privi di tutto, senza mezzi di difesa, non avendo calzari ai loro piedi, non possedendo che una sola tunica, gli bastarono al principio. Ma che! riformare è dir poco; Egli trovò il segreto di condurre tanti uomini così differenti di stirpe e di carattere alla più alta filosofìa circa la vita presente e la futura; persuase loro di rovesciar le vecchie leggi, di rinunziare a costumi radicati da tanti secoli, e di sostituire ad abitudini piacevoli e facili il rigoroso compimento dei più difficili precetti. E questo lo compì mentre era in preda a tutti gli attacchi, portando la sua croce, camminando alla morte più ignominiosa e più crudele, perchè infine non si negherà ch'Egli fu crocifisso dai Giudei, abbeverato di umiliazioni e di oltraggi; ciò che non impedi alla sua predicazione di prendere ogni giorno nuovi accrescimenti, non solo fra noi, ma anche, la qual cosa possiamo appena pensare, fra quei Persiani che sono i suoi più ardenti nemici. Non vediamo là numerose schiere di Martiri? E uomini pertanto, che si erano mostrati più feroci dei lupi, divennero, udendo la sua parola, più miti degli agnelli; ed eccoli che s'intrattengono anch'essi dell'immortalità, della risurrezione, dei beni ineffabili che sono l'oggetto della nostra filosofia.
Le città non sono il solo teatro di simili prodigi: essi risplen-