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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 3 20 —
   8.
   Dio creatore.
   Tertulliano, Apologetico (scritto a. 197) 17.
   (« Tertulliano », a cura di Felice Ramorino. - Vita e Pensiero, Milano.)
   Quello che noi adoriamo è un Dio unico, il quale per via della sua parola che comanda, per la sua intelligenza che dispone, per la sua virtù che può tutto, trasse dal nulla tutta codesta mole, con tutto il suo corredo di elementi, corpi e spiriti, e ciò ad ornamento della sua maestà; onde i Greci adattarono al mondo il nome di cosmo (xóafxo? = ornamento). Dio è invisibile benché noi lo vediamo; inafferrabile sebbene per via della grazia si renda presente; incomprensibile sebbene lo percepiscano gli umani sensi; ciò appunto è prova della sua verità e della sua grandezza. Le altre cose che si possono comunemente vedere e afferrare e comprendere sono qualcosa meno e degli occhi che le vedono e delle mani che le toccano, e dei sensi che le discoprono. Ma ciò che è infinito, a sè soltanto può esser noto. Ciò che ci fa avere una idea di Dio è appunto l'impossibilità di comprenderlo ; così l'immensità della sua grandezza e lo rende noto agli uomini e lo rende ignoto.
   E qui sta tutta la colpa di chi non vuol riconoscere Colui che non può ignorare. Volete voi che noi proviamo l'esistenza di Dio per mezzo delle sue opere così numerose e così grandiose, in mezzo a cui ci troviamo, da cui siamo sostenuti, di cui ci compiacciamo, di cui anche abbiamo terrore? Volete che la proviamo colla testimonianza dell'anima stessa? La quale sebben rinchiusa dal carcere del corpo, sebbene da cattivi ammaestramenti ingannata, e svigorita dalle passioni e dalla concupiscenza, e asservita agli Dei falsi e bugiardi, pur nondimeno quando ritorna in sè come da una crapula o dal sonno o da una malattia, e risente la sua sanità, nomina Dio con questo solo nome perchè è l'unico vero : « Dio è buono e grande », e « quel che Dio ci dà » è l'espressione comune. Lo riconosce anche come giudice : « Dio vede » e : « raccomando a Dio » e «Dio mi compenserà». 0 testimonianza dell'anima naturalmente cristiana! E si noti che pronunziando queste parole, non al Campidoglio si volge, ma guarda al Cielo, perchè sa che là è il soggiorno del Dio vivente; da lui e di là essa discende.