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Il Credo va sotto il nome di Simbolo degli Apostoli. Si chiama Simbolo, dalla parola a>VPoXov, perchè è tessera di riconoscimento, o anche raccolta delle verità cristiane: Simbolo degli Apostoli perchè lo composero, almeno quanto alla sostanza, gli stessi Apostoli. Oltre il simbolo degli Apostoli, è in uso nella Chiesa un altro simbolo, che si recita nelle Messe solenni : ed è il Simbolo niceno-costantinopolitano, così chiamato perchè composto nel Concilio di Mcea nel 325 e completato nel Concilio di Costantinopoli nel 381.
La parola Amen, colla quale termina il Simbolo, significa: Così è (lettura 31).
Anche noi conchiudiamo il nostro studio sul « Credo » con un triplice Amen.
Amen dell'intelligenza a verità sì sublimi che diedero pace e appagamento a chi invano aveva scrutato la filosofia umana (Papini) e che ebbero l'assenso dei più poderosi intelletti. « E se uomini come Dante, Tommaso, Agostino, credono ai misteri cristiani, è bello stare con loro » (Tommaseo).
Amen del cuore a misteri che sono una rivelazione di amore (Creazione, Incarnazione, Redenzione).
Amen della volontà alle verità divine che non sono poetiche e teoriche, ma verità pratiche, che esigono l'adesione della volontà, e la coerenza della vita.
S. Pietro Martire, interrogato dagli eretici che cosa avesse imparato alla scuola cattolica che frequentava, rispose: Il simbolo della fede. E messo a morte mentre per la fede faticava e lottava, si sforzò a scrivere col suo sangue ancora il simbolo della fede.
A noi non si richiederà per la fede il sacrificio della vita. Ma la Chiesa tra le ultime parole con cui scuserà presso Dio le nostre colpe, tutti noi raccomanderà alla sua misericordia dicendo : « Fidem non negavit, egli non ha rinnegato la fede ».
Fiati
E la nostra fede non sia fuoco sotto la cenere, ma fuoco vivo, che arde, che illumina, riscalda-, accende, si propaga.
Non sarà fuoco vivo se non sarà alimentata. La fede si alimenta di vita cristiana, di preghiera e di sacramenti; Di ciò appunto parleremo nei volumetti che seguiranno.