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I Santi vedono Dio e in Dio vedono come in uno specchio tutte le cose. Vedono noi che li onoriamo come amici di Dio e li invochiamo come intercessori: e hanno con noi una comunanza di sentimenti, di preghiere, di meriti, perchè ci amano e si interessano di noi, pregano per noi Iddio e i loro meriti ci vengono applicati (1).
L'intercessione dei Santi è negata dai Protestanti. Eppure questa fede è antica come la Chiesa. Nelle catacombe è frequente l'invocazione ai Santi Martiri ivi sepolti : « Vivi in Dio e prega per noi » ; e simili. È anche fondato nella tradizione il culto delle reliquie dei Santi a,lle quali si rende un culto non di adorazione, come a Dio, ma di onore. Già negli Atti degli Apostoli (19,12) si legge che « dal corpo di S. Paolo si tagliavano e si portavano ai malati dei fazzoletti e grembiuli, e guarivano dalle loro malattie ».
3° Con le anime del purgatorio abbiamo ima comunicazione di suffragio e di carità. Noi offriamo a Dio per loro preghiere, sacrifizi, indulgenze, buone opere, e Dio le applica loro secondo la misura della sua sapienza e giustizia, in modo a noi sconosciuto.
Possono quelle anime sapere ciò che noi facciamo per loro, e ripagarci colle loro preghiere? Si può credere che si. Esse non vedono le nostre preghiere in Dio come i santi del Paradiso, ma Dio può tuttavia manifestarlo in altri modi. Certo esse, arrivate al Cielo, ripagheranno larghissimamente la carità loro usata. È dunque ottima e salutare la divozione delle anime del Purgatorio (lettura 28).
Applicazioni pratiche. — « Ricorda i novissimi, e non farai il male » (Eccli. 7, 40). Già gli antichi riducevano tutta la sapienza al « conosci te stesso », e aggiungevano : « respice finem » tieni l'occhio al fine a cui sei avviato. Abbiamo un problema da risolvere, il problema della vita. Tutti lo risolvono in qualche modo, ma non tutti lo risolvono bene. — TJn giovine, posto a cavallo di una bestia senza freno, a,ndava a tutta corsa per le vie della città. Interrogato dove andasse, rispose: Vado dove la bestia mi porta! — Non risolvono bene il problema coloro che vanno nella vita alla cieca, dietro gli impulsi delle passioni. Bisogna orientare la vita verso il fine.
Bisogna proporsi seriamente la considerazione dell'ultimo fine. « Una cosa sola è necessaria » (Le. 10, 42), diceva Gesù. I santi se la proponevano così: « Donde vieni? dove vai? dove sei? » (S. Bernardo). Di qui, logicamente, essi mossero alle altezze della santità.
« Io vado a Colui che mi ha mandato » (Giov. 16, 5). Tutta la nostra vita dev'essere la realizzazione di questa grande parola.
(1) Si richiami l'ultimo canto della Divina Commedia.