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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 93 —
   — Ma per l'acquisto del Paradiso, premio e fine soprannaturale, si esige un mezzo soprannaturale: e tale è la grazia. Ora ai bambini la grazia non si comunica altrimenti che col Battesimo, e per gli adulti la prima grazia è la fede (1) a cui segue la carità soprannaturale, che sola giustifica le anime. Senza il Battesimo e senza la fede è impossibile piacere a Dio ed entrare in Paradiso.
   Nondimeno è assioma dei dottori della Chiesa che a chi fa, col-l'aiuto di Dio, ciò che può, Dio non nega la grazia; ed è dottrina di S. Tommaso che se alcuno osserva l'onestà naturale e cerca Dio con tutto il suo cuore, Iddio gli manderebbe alcuno ad istruirlo (2). Tale opinione è del tutto conforme alla misericordia di Dio.
   Possiamo dunque ritenere che Iddio provvede a illuminare le menti rette a volgersi a Lui come rimuneratore dei buoni e a desiderare di far tutto ciò che è necessario per salvarsi: nel quale atto è la fede soprannaturale ed il Battesimo di desiderio richiesto per entrare in Paradiso. In tal senso la via della salvezza è aperta anche agli infedeli.
   (1) San Paolo è esplicito: «Senza la fede è impossibile piacere a Dio. Colui infatti che si accosta a Dio deve credere che Egli è, ed è rimuneratore a coloro ohe lo cercano » (Ebrei, 11, 6). Di qui si deduce ohe per salvarsi è necessario conoscere almeno l'esistenza di Dio rimuneratore. Alcuni teologi richiedono inoltre la conoscenza dei misteri della Trinità e dell'Incarnazione.
   (2) « Dato l'obbligo che oiaacun uomo adulto debba esplicitamente credere qualche verità, non ne deriva alcun inconveniente, se venga nutrito nelle selve e tra i bruti. Spetta infatti alla divina Provvidenza, che a ciascun uomo dia ciò che è necessario alla sua salvezza, purché egli non metta impedimento. Di vero, se qualcuno cosi nutrito seguisse la guida della ragione naturale nel tendere al bene e nel fuggire il male, si deve con certezza tenere che Dio a lui o col mezzo di interna ispirazione rivelerebbe quelle cose che sono necessarie a credersi, ovvero manderebbe a lui qualche predicatore della fede, come mandò Pietro a Cornelio • (S. Tommaso, De ventate, li, 11).