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La Religione esposta in lezioni pratiche per le scuole
Volume I - La Fede
Can. Giulio Bonatto
Casa Editrice Marietti, 1932, pagine 160

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 82 -
   4° L'infallibilità risiede nella Chiesa docente.
   _ Essa infatti è stata conferita agli Apostoli e ai loro
   successori. Costituiscono la Chiesa docente il Papa e i Vescovi uniti con Lui.
   La Chiesa docente, quando è riunita in Concilio con il suo Capo, che è il Sommo Pontefice, è infallibile nel definire le verità della fede e dei costumi rivelate da Dio.
   Ogni Concilio generale può dire come il Concilio di Gerusalemme: « È parso allo Spirito Santo ed a noi » (Atti, 15, 28).
   La Chiesa sparsa nel mondo è anch'essa infallibile quando universalmente insegna e predica una verità come rivelata, almeno implicitamente, da Dio.
   Esempio: l'Assunzione di Maria Santissima, essendo insegnata universalmente dalla Chiesa che è infallibile, è verità di fede, benché nessuna solenne sentenza della Chiesa l'abbia mai dichiarata tale. È un dogma di fede, non definito, ma definibile.
   5° L'infallibilità, spetta anche al Papa da solo.
   Questa verità dev'essere più ampiamente svolta. Premettiamo un chiarimento storico.
   Era inevitabile che nella Chiesa sorgessero, nel corso dei secoli, delle gravi controversie religiose, anche su punti essenziali della fede. Quando un qualche dubbio si affacciava, bisognava interrogare la Chiesa. Ciò non è facile, essendo la Chiesa sparsa su tutta la terra. Pure sovente si potè fare così, e si tennero i Concilii. D'ordinario era il Papa che li convocava, sempre li presiedeva; vi partecipavano i Vescovi, i quali formano col Sommo Pontefice la Chiesa docente. I Concilii decidevano le controversie, e indicavano infallibilmente la verità.
   Ma non sempre si può tenere un Concilio. E fin dai tempi più antichi i Vescovi, e gli stessi eretici, usarono rivolgersi al Pontefice di Roma; e i Pontefici proponevano con autorità la decisione, senza interrogare la Chiesa; e non si ha esempio che le loro decisioni non fossero accolte e seguite. S. Agostino nella controversia pelagiana commentò la decisione di Roma cosi: Roma ha parlato, la causa è finita (Serm. 131, 10). Nel Concilio di Calcedonia (a. 451), 600 Vescovi, in gran parte Orientali, letta la lettera del papa San Leone, esclamarono: Pietro ha parlato per bocca di Leone. E nel Concilio iii di Costantinopoli (a. 680) in seguito alla lettera del Papa Agatone i Padri esclamarono: lo Spirito Santo ha parlato per bocca di Agatone.
   Era comune nella Chiesa l'opinione che il Papa, come successore di S. Pietro e capo supremo della Chiesa, fosse infallibile nelle cose di fede; e sappiamo che quando la Chiesa universalmente insegna e