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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Tortona 211
   Codesto ramo d'industria di piantare e ben coltivare i gelsi si è molto esteso, di modo che si possono fare nel Tortonese raccolte copiose di bozzoli. Il valore di essi, segnatamente di quelli della collina, è sempre maggiore e superiore a quello dei bozzoli dei circondari finitimi. La seta tortonese riesce assai bianca, lucida e di tale una fortezza che i fabbricanti inglesi e francesi l'adoperano per orditura delle stoffe e dei drappi. E questa seta che dà tanto credito a quella di Novi Ligure in Inghilterra ed in Francia.
   I prati artificiali poi lussureggiano di erba medica (trifolium medicum), e numerose sono le piante di rubinia. Eccellente il vino dei colli e del piano tortonese, assai ricercato dai Milanesi.
   La gran valle che separa i monti intermedii dagli alti primitivi gioghi apenni-nici è assai fertile e produce specialmente ottimo fieno, con cui i contadini tortonesi alimentano mandrie numerose.
   Tanto le colline quanto i monti intermedii e la gran valle sono ora sparsi di frequenti villaggi che sorsero dalle rovine di antichi castelli e fortilizi ; e vi si vedono ancora varie castella ben conservate. Nei tempi di mezzo questa porzione del Tortonese abbondava di fortilizi costruiti dai vescovi di Tortona, dai monaci Benedettini, dai marchesi Malaspina e da varie altre nobili e potenti famiglie di Tortona.
   Gli abitanti delle montagne sogliono emigrare sul finire dell'ottobre e tornare ai loro tuguri sullo scorcio dell'agosto per fare il povero ricolto dei grani seminati. Soltanto i vecchi rimangono nelle loro alpestri borgate col proprio parroco durante il verno, mentre i giovani, verso la fine di settembre, passano il Po per ire nel Novarese, nel Casalasco, nel Vercellese, nella Lomellina, nel Pavese, nel Milanese e nel Bresciano ed ivi guadagnare la propria sussistenza nei lavori campestri, mettendo inoltre in serbo qualche risparmio per le loro famiglie.
   L'intiera popolazione tortonese, poco curando le manifatture, è per lo più intenta a coltivare le campagne, e ben si può dire che l'industria degli abitanti è rivolta quasi per intiero all'agricoltura, si che possono fare un commercio rilevante di prodotti agrari; vendono infatti in gran copia frumento, granturco, civaie, castagne, vini generosi, frutte di buona qualità, ortaggi di varie sorta; ed i villici di alcune parti del Tortonese raccolgono eziandio tartufi saporitissimi e funghi, quelli specialmente detti spinaroli o spigaroli, i quali sono una vera ghiottoneria pei buongustai ; codesti spinaroli, fatti disseccare e ridotti in polvere, servono ad aromatizzare certe vivande e solleticano il palato dei più schizzinosi gastronomi.
   II bilancio preventivo dei 51 Comuni che compongono il circondario di Tortona, era, nel 1886, il seguente:
   Attivo Passivo
   Entrate ordinarie......L. 744,494
   Id. straordinarie.....» 208,496
   Differenza attiva dei residui . . » 24,385
   Partite di giro e contabilità speciali » 122,724
   Totale L. 1,100,099
   Spese obbligatorie ordinarie . . L. 522,141
   Id. straordinarie . » 297,612
   Partile di giro e contabilità speciali » 122,724
   Spese facoltative......» 157,622
   Totale L. 1,100,099
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