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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   j 88
   Parte Prima — Alta Italia
   di fossili; ed il gesso o selenite è così abbondante che il vertice della collina si può dire formato di codesta sostanza.
   Col terreno subapenninico argilloso esiste anche in Sant'Agata il miocenico; è però malagevole descrivere i due terreni, per la ragione che l'analogia delle roccie e la vegetazione ne mascherano l'ordinamento. In mezzo a questi depositi rimane uno strato con fossili d'acqua dolce, il che fa credere vi scorresse anticamente un fiume.
   Il terreno subapenninico si addentra e s'inoltra nella valle del Curone oltre a Volpedo, sotto il qual villaggio l'argilla azzurra avvolge moltissimi strombi (molluschi gastropodi marini) della specie chiamata Strombus italicus dal Bonelli. —
   Nel circondario tortoncse rinvengonsi lignite e pirite. In prossimità del castello di Sorli trovasi qualche strato d'ardesia e rinviensi pure qualche scaturigine di nafta o petrolio greggio. Vi s'incontra eziandio qualche sorgente d'acqua coperta di una materia bituminosa di vario colore con gocce galleggianti di petrolio. Frequenti sono eziandio in vari luoghi i massi o strati di solfato di calce ben cristallizzato ed anche dei pezzi che passarono allo stato di vero alabastro gessoso. Si scoprono anche tenui stralerelli di solfo. Nella collina presso Tortona verso scirocco esistono cave di pietra calcarea, della quale, ridotta in calce, già si faceva ragguardevole commercio.
   Le diramazioni dell'Apennino che stendonsi nel circondario di Tortona muovono dalle sorgenti del Curone al monte Neiseredo ; il contrafforte che domina la sponda destra di questo torrente e la divide dalla vallèa dello Staffora va a terminare fra Volpedo e Casalnoceto ; l'altro contrafforte sulla sinistra del Curone dal monte Neiseredo volge pel monte Giarolo e quindi verso ovest al monte Rivarossa; di là staccasi un ramo tra il Curone ed il Grue, che va a finire fra Viguzzolo e Castellar Guidobono. Tutto il restante che da Tortona, Viguzzolo e Casalnoceto volge a nord sino al Po è pianura, e tale anche il tratto sulla sinistra dello Scrivia. Altissimi i monti Antola e Lesma che formano la catena con la famosa Bocchetta di Genova.
   Il Po bagna e segna i limiti settentrionali del circondario di Tortona dalle foci del Tanaro al Molino dei Torti. Il Tanaro vi lambisce per soli 1872 metri il terreno della Pioverà, ove sorge un molino. Lo Staffora, torrente che scaturisce nel circondario di Bobbio e lo attraversa in un col Vogherese, bagna soltanto per due tratti, nel Tortonese, i Comuni di Gremiasco e Groppo per una lunghezza di 5000 metri. Il Curone, torrente che scende in più rami dai monti di Salogni, dai monti Ebro, Giarolo e Bogleglio, dopo ricevuti vari affluenti nel circondario, va a scaricarsi in Po sotto Bastida dei Torti. Il Qrue scaturisce sul confine del circondàrio col monte Ebro e alle falde del monte Rivarossa s'ingrossa di vari rivi, e, congiuntosi ad un ramo dell'Ossona, va sino a Castelnuovo Scrivia, ove scaricasi nello Scrivia. Lo Scrivia segna nel suo ultimo tratto i limiti fra il circondario di Novi Ligure e quello di Tortona, percorrendo 30 chilometri circa e bagnando le terre di Cassano Spinola, Villalvernia, Tortona, Carbonara, Castelnuovo Scrivia ed Alzano, ove gittasi nel Po, dopo aver ricevuto non meno di nove affluenti.
   Il territorio tortonese si compone di montagne, colline e pianure, quest'ultime molto fertili e bene coltivate. Vi si raccolgono in abbondanza cereali, lino, canape, e dovunque si volga lo sguardo, oltre i prati artificiali, con numeroso bestiame bovino, si vede il terreno ricco di bei vigneti, di noci, di olmi, di quercie per legname da costruzione, ogni sorta di piante fruttifere e specialmente di alti gelsi.
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