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Parte Prima — Alta Italia
a una quindicina di minuti verso Gavi, che porta il nome di Bisio, di spettanza del marchese Guasco di Bisio, con una popolazione di 113 abitanti, unita a Francavilla Bisio nel 1873. Frumento, uva, marzuoli, fieno e filanda.
Cenni storici. — È paese antico ; distrutto dai Saraceni, risorse dalle sue rovine e fu posseduto dai Genovesi; l'ebbero in feudo gli Spinola, quindi i Grillo, duchi di Giuliano residenti a Bologna, estinti nel 1757, e finalmente i Guaschi di Bisio. In virtù dei preliminari di pace tra la Francia e l'Impero tedesco fu dato, con altri paesi, al re di Sardegna nel 1736 a titolo di feudo imperiale.
ColL elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Tortona — P* T. a Novi Ligure.
Pasturata (642 ab.). — Sorge a destra del Riotorto, sulla parte piana dell'ameno colle di Piazzi, a chilometri 6.20 da Capriata, e possiede una parrocchiale sacra a S. Martino, con pavimento, pulpito e aitar maggiore di fino marmo e con bel coro e sagrestia. A ovest dell'abitato sorge, sopra un poggio, il vago palazzo Spinola con giardini laterali. Grano, vino e fieno.
Cenni storici. — Era compreso nell'antico contado di Tortona e nel 1366 dovè giurare sudditanza e fedeltà al marchese Giovanni di Monferrato. In seguito divenne signoria dei marchesi Spinola di Tassarolo ed anche dei marchesi Trotti di Milano.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Tortona — P* T. a Novi Ligure.
Mandamento di CASTELLETTO D'ORBA (comprende 8 Comuni, popol. 12,029 ab.). — Territorio sparso in monti e colline, feraci per viti. Vi scorre il torrente Orba, che gli dà nome e nel quale affluiscono l'Arbedosa e l'Arbara. In questo territorio mandamentale, alle falde d'una bassa collina presso Silvano d'Orba, formossi la confluenza nell'Orba di quelle acque del Gorzente che diedero luogo negli ultimi anni alla costituzione in Genova della Società pel grandioso acquedotto Deferrari-Galliera.
Castelletto d'Orba (2701 ab.). — Siede sopra un bel colle, a 19 chilometri da Novi Ligure, circondato dai tre piccoli borghi di San Sebastiano, San Rocco e San Defendente, con le due parrocchie di Sant'Antonio e di San Lorenzo, una piazza ed un antico castello disabitato. Monte di pietà ed Opera pia Pastore. Ad un chilometro dal borgo, presso il torrente Arbedosa, sgorga perenne da una rupe calcare un'acqua salino-solforosa, analizzata sin dal 1786 dal marchese di Brezè nelle Memorie della Regia Accademia delle Scienze di Torino (voi. VIII). Adoperasi nelle affezioni del sistema digestivo, nei reumatismi cronici leggeri, ecc., ma al di d'oggi è quasi abbandonata. Altre sorgenti solforose spicciano nell'alveo dell'Arbara.
Cenni storici. — Fu dei primi possessi di Aleramo e suoi discendenti, poi dei marchesi del Bosco e di vari nobili genovesi. Dopo la metà del secolo XII si diede spontaneamente agli Alessandrini e pochi anni dopo passò ai marchesi di Monferrato. Nel 1481 fu venduto da Lucrezia, figliuola di Guglielmo Vili, passata a nozze col principe di Ferrara, agli Adorno di Genova e perciò prese anche nome di Castelletto Adorno. In seguito appartenne ora agli Spagnuoli ora agli imperiali, finché nel 1708 l'imperatore di Germania v'infeudava Casa Savoia.
Coli, elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Tortona — P1 T. e Tramvia Novi-Ovada.
Casaleggio Boiro (639 ab.). — Sta alle falde del Mondovile, sul Gorzente, con ponte in legno del 1830, a 10 chilometri da Castelletto d'Orba, con parrocchiale di San Martino e un'altra antica non più uffiziata. Frumento, meliga, vini, cave di pietra da calce, pirite, sabbia aurifera.
Cenni storici. — Fu uno dei primi possessi dei marchesi di Monferrato, e l'imperatore Federico, con diploma del 1164, lo infeudò al marchese Guglielmo il Vecchio. Fu poi dato in feudo ai marchesi Ferraris di Ripalta, e nel 1703 l'ebbero, con titolo marchionale, i Ristori, nobili genovesi.
ColL elett. Alessandria IV (Acqui) — Dioc. Acqui — P* a Lerma, T. a Ovada.
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