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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   178 Parte Prima — Alta Italia
   Il circondario di Novi è bagnato da molti rivi e torrenti, fra i quali meritano menzione lo Scrivia, l'Orba, il Lemme, il Piota ed il Borbera. Dello Scrivia toccheremo più avanti parlando della valle. L'Orba scaturisce nell'A pennino sopra Ciampanuto (volgo Ciampanù) nel circondario di Savona e fra le montagne di Sassello e il monte Reisa o Tajallo, riceve parecchi influenti, e, dopo percorso il circondario d'Acqui, entra in quello di Novi Ligure a Capriata, segna i limiti fra i due circondari di Novi e di Alessandria e gittasi poi nel Borniida.
   Il Lemme scende in più rami dal colle della Bocchetta e dal monte Lecco, bagna Voltaggio, Carrosio, Gavi e Basaluzzo, per poi scaricarsi parte nel Tanaro e parte nell'Orba. La valle del Lemme, fiancheggiata da monti dirupati con pascoli, boschi e colture, è percorsa in tutta la sua lunghezza dall'antica strada della Bocchetta a Gavi, si ristringe straordinariamente a Voltaggio, per poi riallargarsi fra Carrosio e Gavi.
   II Piota nasce sui limiti del circondario di Novi con quello di Genova alle cosi-dette Capanne di Marcarola, frazione di Parodi, e mette foce nell'Orba dirimpetto a Silvano d'Orba. La valle formata dal Piota sino al villaggio di Lerma è rinchiusa fra due fianchi ripidi e scoscesi vestiti generalmente di boschi e pasture, con strade mulattiere. Sul lato del Piota sboccano le valli del Gorzente, o Corsente, quella di Borri, quella di Maiolo e la valle Oscura.
   11 Borbera, o Borbore, scaturisce nel monte delle Tre Croci, scorre nel territorio di Carrega, riceve a destra i rivi che scendono dall'Arpisello e da Carlasegna, e, a sinistra, quelli del monte Carmetto e gittasi sotto Doglio nello Scrivia.
   Dello Scrivia e della sua valle, che tanta parte pigliano del circondario di Novi, giova discorrere un po' più per disteso. La Valle dello Scrivia incomincia verso le scaturiggini di questo fiume sotto il monte Candelosso, a ovest della gola dello Scoffera. È ristretta sino a Serra valle, indi si dilata alquanto, massimamente sul fianco sinistro, le cui dolci colline si distendono obliquamente verso Novi e vanno a finire con le loro falde sull'ampia pianura di Marengo, la quale spianasi, bene coltivata e sparsa d'alberi radi, fra il Tanaro e lo Scrivia.
   La strada postale e la ferrata, che salgono ambedue da Genova la valle del Polcevera, attraversano i Giovi, la postale sopra e la ferrata sotto, con galleria che sbocca a Busalla. La postale costeggia sulla sinistra lo Scrivia sino a Serravalle, donde poi, rasentando il piede delle colline che signoreggiano Novi, si avvia ad Alessandria ; la ferrata invece procede or sull'una or sull'altra sponda descrivendo varie curve, il cui minimo raggio è di 400 metri. L'acclività totale che incontrasi fra Arquata e Busalla è distribuita in maniera che la massima inclinazione non eccede 1*8 per 1000. Le opere principali di questo tratto consistono in otto ponti pel varco dello Scrivia, in quattro gallerie e in due grandiosi viadotti con doppio ordine d'arcate.
   Da Alessandria a Busalla la ferrata sale 276 metri (11:1000), indi si abbassa non meno rapidamente verso il Genovesato. Passata Serravalle, la valle fluviale si ristrigne ed incominciano le gole scoscese e dirupate dei monti attraversate da 11 tunnels, fra cui quelli di Bissara (lungo 682 metri), di Graverino (860 metri), di Villavecchia (500 metri) e della Pieve (864 metri) sino a Busalla, di cui parleremo nella descrizione del circondario di Genova.
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