Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Alessandria', Gustavo Strafforello

   

Pagina (150/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (150/269)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Cornimi del Circondario di Casale Monferrato
   141
   di parecchie statue del Della Porta, del Volpi, del Lombardi e di una del Bernini, che formava parte del gruppo dello Spasimo nel soppresso convento di Santa Chiara.
   Nella sacristia (comecché spogliata dai Francesi) si conservano ancora parecchi cimelii, fra gli altri, un Crocefisso al naturale, tolto agli Alessandrini, rivestito di lamine d'argento, con cristalli convessi in forma di gemme ; ed un altro, riccamente smaltato, dono del cardinale Teodoro Paleologo. Vi si ammira inoltre l'antico altare di Sant'Evasio con alti rilievi e quattro statue, e nell'archivio capitolare si conservano due preziosi codici membranacei del secolo X ed un messale fregiato di bellissime miniature in oro. Havvi per ultimo una grand'idria o vaso sacrificatorio antico d'argento dorato ed ornato di bassorilievi rappresentanti il trionfo di Bacco.
   La parrocchiale di San Domenico, fondata dai Paleologi nel 1469 e consecrata nel 1513, si attribuisce con fondamento al Bramantino, e, per l'eleganza delle sue proporzioni e la ricchezza della sua facciata, viene considerala come il più bello dei sacri edilìzi di Casale. Contiene dipinti eccellenti del Bettoni romano, del cav. Vicentini, del Musso, del cav. Rotari, del Guala, del Saletta, del Moncalvo e del Cavato. Vi si ammirano, oltre un organo pregiato, il bel mausoleo con statua al naturale e bassorilievi allegorici di Benvenuto di San Giorgio, cavaliere di Malta ed autore di una Cronaca importante del Monferrato (morto nel 1527), e il deposito marmoreo ove, per ordine sovrano, il 3 giugno 1835, furono collocate, con regale pompa funebre le ossa di parecchi principi Paleologi.
   La parrocchiale di Sant'Ilario fu costruita, secondo la tradizione, verso la fine del quarto secolo (a. 380) ed era un tempio pagano, destinato in seguito al culto cristiano e posto sotto il patrocinio di Sant'Ilario, che vi promulgò il Vangelo. Veg-gonsi in essa antichi e buoni dipinti, il migliore dei quali, restaurato, passò, per dono del conte Sordi, alla R. Pinacoteca in Torino. 111° maggio 1876 fu restaurata e nel 1890 fu fatta la facciata.
   Ma prima di por fine a questi rapidi cenni sui principali edifici sacri di Casale ci bisogna toccar due parole del celebre Santuario di Santa Maria di Crea, di cui diamo due vedute (figg. 67-68).
   Sorge esso a circa 15 chilometri da Casale sopra un alto monte e vi si venera una statua della Madonna detta di San Luca, che vi fu portata, secondo la tradizione, da S. Eusebio, vescovò di Vercelli. La chiesa è vasta, a tre navate, con portico e bella facciata adorna di statue, riabbellita nel 1642. Il quadro dell'altare maggiore è del celebre pittore tedesco Alberto Durer. Sparse pel monte verso mezzodì sono diciotto cappelle, in cui sono istoriati vari fatti della Scrittura. Questo magnifico santuario ebbe molto a soffrire ultimamente; vi fu atterrata un'ampia canonica; varie statue furono sfigurate o distrutte e portati via molti ricchi e preziosi arredi.
   Molti e bei palazzi ammiransi in Casale : il palazzo ora Ottavi, Binelli e Maffei, già appartenente ad un ramo dell'illustre famiglia Biandrate, poi a Scapardone padre della contessa di Challant, con facciata abbellita un tempo da stupendi ornati in pietra che ne fanno credere autore Bramante Lazzari; il palazzo di Casa d'Arco, d'architettura palladiana; il palazzo San Giorgio, ora proprietà e residenza dei Municipio, costruito nel 1778 sul maestoso disegno del conte di Robilant ; tutto in esso merita attenzione: la facciata, il portico, lo scalone, la gran sala, le gallerie, i dipinti, le statue; il palazzo Gozzani di Treville del 1730, su disegno dello Scapita, ed ampliato in seguito e riformato nella facciata, con atrio stupendo, statue e dipinti pregevoli, ed ampio giardino ; il palazzo Magnocavallo, con ornati sulla porta d'ingresso disegnati dal conte Alfieri sul gusto di Palladio, scala abbellita da una statua gigantesca rappresentante uno schiavo che reca in mano una lampada, e bei dipinti nell'interno; palazzo Callori-Picco, con un ritratto di un Picco Gonzaga abate di
   ! Digitized by ^.ooQle