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Fig. 66. — Cattedrale di Cabale Monferrato (da fotografia di V. Ecclesia).
Pasquale II nel 1106. Codesto tempio, eretto in cattedrale da Sisto IV nel 1474, scapitò non poco nel 1706, quando, nel tentativo di abbellirlo ammodernandolo, gli fu tolto il suo massimo pregio — quello di essere uno dei monumenti più ragguardevoli dell'architettura longobardica. Nel 1856 si trattava di demolire questo tempio, per erigerne uno novello. Ma monsignor Nazari di Calabiana, allora vescovo di Casale, udito il parere del celebre architetto ed archeologo Canina, casalese, ottenne che si togliesse tutto ciò che vi si era aggiunto nel 1706 e che il tempio venisse ristau-rato e ridotto allo stato primiero. L'opera venne giudiziosamente compiuta sotto la direzione del vercellese Mella e così fu conservato questo benissimo monumento antico. Vi si ammirano, fra le altre cose, l'atrio spazioso, alto e svelto, con gallerie ed ornati in pietra sul miglior gusto antico, l'organo antico del Gattinelli, riattato dai fratelli Carrera milanesi ; il Battesimo di Gesù nel battistero, residuo di una gran tavola di Gaudenzio Ferrari, salvato da un incendio e risarcito da recente pennello ; l'elegante mausoleo in marmo con statua al naturale di Bernardino Tebaldeschi, primo vescovo di Casale; la cappella sontuosa di S. Evasio martire, primo vescovo d'Asti e patrono della città, coll'urna che racchiude le sue ceneri tutta d'argento.
Oltre di ciò la Cattedrale va ornata di quadri di valenti pittori — il Ferrari, il Moncalvo, il Perugino, il Belletti veneziano, il Mainelli, il Ronchelli, il Panfilo — e
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