Mandamenti e Comuni del Circondario di Asti
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Chiesa di San Secondo in Cortazzone.
La chiesa di San Secondo in Cortazzone (V. fig. 60, pag. 120) sorge isolata in piano senz'altri accessori o sagrestie. Direhbesi che non ne ebbe mai, cosa singolare in una parrocchiale, se pur non vuoisi ritenere per argomento in contrario qualche leggera rottura delle poche linee decorative del fianco a tramontana. Scoperta pertanto sui quattro suoi lati essa spicca sul suo poggetto come un monumento sul suo piedestallo. L'orientazione non ne è perfetta, cosa che generalmente ripetesi da ciò, che quella venisse desunta dalla direzione del sole nel giorno della posizione della prima pietra.
Ella è lana perfetta basilica, la quale nel suo interno da muro a muro ha la massima lunghezza di m. 36.60, e la larghezza media di m. 14.65. La nave ha m. 6.50 e le due ali ciascuna m. 4 e centimetri, misurate sugli assi delle colonne, le quali alternate con pilastri ne sorreggono le cinque arcate longitudinali ; l'ultima delle quali verso l'abside notevolmente più larga e rialzala ne costituisce il santuario o presbitero, il quale è rilevato di tre gradini. Ciascuna delle tre navi si contermina coll'abside rispettiva. Nella vòlta della maggiore sta un dipinto a fresco rappresentante il Salvatore docente assiso fra i Santi Secondo martire e Siro vescovo, patroni l'uno della chiesa, l'altro della diocesi di Pavia cui la chiesa apparteneva. Il S. Secondo vi è figuralo in abito da paladino. Il santo vescovo Siro non porta mitra, ma bensì il cappello deLlo viatorio a larga falda. Sgraziatamente la leggenda contornante la ghiera della conca, ora non più discernibile, non può farne argomentare la data. Il dipinto però ha tutta la secchezza dell'antico. Ove potesse supporsi sincrona alla chiesa, ciò porterebbe a crederla anteriore all'epoca presuntiva.
Apparentemente tutte le vòlte sono opere moderne. La mancanza di lesine parietali all'interno e di corrispondenti all'esterno è argomento, che non fossero nemmeno vòltate le ali. La chiesa ha poche e strettissime finestre, se si eccettuano le tre alquanto maggiori dell'abside principale, delle quali la centrale ha il vano curiosamente frastagliato da bucherami ed archetti in cotto... Niuno osa por in dubbio che la finestra quadrala aperta sulla porta maggiore, ed il pinacolelto finale con campana siano innovazioni, recenti. L'interno del rimanente è spoglio di ogni decorazione tranne quella dei capitelli delle colonne e dei pilastri loro intercalati. Nolansi in tutti dei bestiami e figure fantastiche o mitologiche fra le quali la cotanto ripetuta Sirena; oggetti tutti di gretto disegno, e di ancor più gretta esecuzione. Nei pilastri poi è notevole la forma dello scanlonamento, variato quasi in ciascuno di essi ; e nella decorazione è curiosa una certa sagoma presentante in sezione l'ovolo capovolto, vogliamo dire colla parte piana ben sporgente al disotto, formata poi nell'intaglio non già da ovoli, bensì da una serie diremmo di semipagnottine o pani di Spagna, striati al disopra e presentantisi per punta. Codesta strana sagoma è pure ripetuta all'esterno nell'architrave rettilineo sulla porta principale.
Alla semplicità dell'interno corrisponde pur anche quella esterna del fianco a tramontana e della stessa facciata che nell'assieme richiama quella di S. Fede al Po presso Cavagnolo, da uoi pubblicata (vedi pag. 115 della Provincia di Torino) e ricchissima di decorazione. Entrambi poi superiormente presentano le avarie dei restauri, e delle mal consigliate innovazioni.
Ma a compenso sono eleganti nel nostro S. Secondo le tre absidi corali al basso delle quali notansi quelle fascie dentate policrome orizzontali ad altezza d'uomo, formate in colto ed arenaria. Esse sono di un tipo orientale ben determinato. Ancor più ricco ed esuberante di fregi e d'ornamenti è il fianco a mezzo giorno, e segnatamente la parte della nave in rialzo. Ivi le finestre tutte contornate da cordoni e canestrature, hanno inoltre la loro ghiera innestata entro ricca inquadratura che sale fin sotto gli archeggiamenti del fregio : questi stessi sono scolpili con pari ricchezza nelle loro ghiere e lunette, e posano su eleganti colonnette che ne dividono i campi. L'alta guscia a leggere curve che forma il coronamento, o sotto tetto, è tutta scolpita a palmette