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Parie Prima — Alla Ilalia
dànno vini squisiti: grignolino, barbèra, malvasia bianca e nera e sopratutto brachetto.
Portacom&ro (2306 ab.). — In colle poco elevato, a 11 chilometri da Asti. La parte più alta dell'abitato, disgiunta dal rimanente, porta il nome di Ricetto, ed è cinta di muri antichi e vi si entra sotto un arco od una porta, la quale vuoisi abbia dato il nome di Portacomaro al paese. Ivi sorge la parrocchiale di San Bartolomeo col presbiterio, e sei o sette case private. Vi era anticamente un castello, di cui vedonsi ancora le vestigia.
Cenni storici. — Fu compreso nell'antico contado d'Asti, e in varie carte del secolo X è detto Comalium, e Ourtis Comarius in un diploma dell'imperatore Federico I del 1159 a prò del Comune d'Asti. Fu poi feudo della nobile famiglia Coardo, d'origine spagnuola, la quale possedette anche altri paesi.
Uomini illustri. — Detta famiglia Coardo diede parecchi grandi personaggi, fra gli altri Niccolò, consigliere generale delle finanze del duca Carlo Emanuele I; Paolo, cameriere segreto di Clemente XI ; Cesare, inviato ambasciatore in Ispagna da Carlo Emanuele III ; Paolo Giuseppe Maria, generale di fanteria ; Giuseppe, comandante della città di Torino e poi governatore della città e provincia di Vercelli, ecc.
Coli, elett. Alessandria m (Casale Monf.) — Dioc. Asti — P* T. e Str. ferr. Mortara-Asti.
Ca8teH'Alfero (2633 ab.). — Sorge sopra ameno e ridente poggio con ampio orizzonte, bagnato dal torrente Versa, che nasce nelle colline di Montiglio, irriga la Valli8 aurea e mette foce nel Tanaro non lungi da Asti. Lo circonda un alto muro in giro, nel quale si accede per due porte, e nella parrocchiale di San Pietro si venera una bella statua in legno della Madonna del Rosario del celebre Plura. Vicino alla parrocchia sorge un palazzo di vaga, recente costruzione, con attiguo giardino, della famiglia Amico. Opera pia, vino delicato e tartufi.
Cenni storici. — Prese nome da Oggerio Alferio, sindaco, che lo instaurava verso il 1290, e fin dal secolo antecedente trovasi registrato fra i possessi della repubblica d'Asti. Nel 1619 fu infeudato, con titolo comitale, a Gerolamo Germonio dei marchesi di Ceva e dei signori di Sale; e nel 1630 passò ad Alessandro Amico, controllore delle regie finanze, la cui famiglia si estinse nel 1832 col conte Luigi, ministro di Stato.
Uomini illustri. — Castell'Alfero, detto anche Castello Alfieri, si gloria di essere stato la culla delle due famiglie nobilissime Alfieri e De Rolandis. Fra i tanti insigni personaggi della prima sono da ricordare Catalano Alfieri, uno dei più prodi capitani piemontesi ; il conte Benedetto, valente architetto, che diede i disegni del teatro regio di Torino ricostruito nel 1740, della cavallerizza del re, dei portici intorno alla piazza del Palazzo di Città, del palazzo Ghilini in Alessandria, ecc. ; il sommo tragico Vittorio Alfieri, di cui è detto sotto Asti ; il marchese Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno, ambasciatore a Parigi, ministro e presidente del Senato, e il costui figlio, il vivente Carlo, senatore, scrittore e cultore delle scienze sociali. Oltre Castell'Alfero gli Alfieri ebbero il feudo di Magliano, quello di San Martino al Tanaro, quello di Castagnole delle Lanze e il luogo di Sostegno nel Vercellese.
Fra i membri della seconda famiglia illustre di Castell'Alfero, i De Rolandis, di origine popolana, primeggiano parecchi medici, fra cui Giovanni Antonio, che fu dei primi ad introdurre la vaccinazione nell'Astigiano, e il figliuol suo Giuseppe, che pubblicò parecchie memorie, specialmente intomo al cholera morbus quando scoppiò, nel 1832, in Parigi e quindi in Piemonte, e fu dei migliori medici dei tempi suoi.
Coli, elelt. Alessandria m (Casale Monf.) - Dioc. Asti — P* T. e Str. ferr. Mortara-AstL
Castiglione d'Asti (762 ab.). — Siede fra colli ubertosi, sulla sinistra del Tanaro, a chilometri 6.16 da Portacomaro, e andò munito in addietro di un antichissimo castello, ora demolito in gran parte. Ottimi vini.
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