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Mandamenti e Comuni del Circondario di Asti 447
Mandamento di MOMBERCELLI (comprende 7 Comuni, popol. 16,479 ab.). — D maggior prodotto del territorio è quello del vino. Vi scorre il Tiglione con due ponti in muratura, uno detto del Castellazzo davanti la cascina di simil nome, e l'altro di San Sebastiano davanti una chiesuola campestre di questo santo.
HMnbwMlli (3811 ab.). — Sta in colle, sulla sponda destra del Tiglione, a 19 chilometri da Asti, con una parrocchiale dedicata a S. Biagio.
Cenni storici. — Appartenne anticamente ai marchesi d'Incisa, dai quali passò a quelli di Monferrato, e quindi alla repubblica d'Asti, la quale lo alienò agli Sea-rampi astigiani. L'ebbero eziandio in feudo gli Asinari di Bernezzo, i Belloni marchesi della Rocchetta del Tanaro, e i conti Maggiolini. Soffrì due barbari saccheggi dalle truppe francesi, uno nel 1650 e l'altro nel 1658.
Coli, elett. Alessandria II (Asti) — Dioc. Asti — P* T.
Agliaio (3111 ab.). — Giace al sommo di una collina ubertosa, presso le sorgenti del Tiglione e del Nizza. Il suo già sì forte castello fu atterrato due volte, prima dagli Astigiani e quindi dagli Spagnuoli, e sui suoi ruderi fu edificata la parrocchiale di San Pietro, che fu poi demolita nel 1770. La parrocchia odierna è sacra a San Giacomo Maggiore, e assai venerato è il santuario, detto Molisso, in onore dell'Assunta. Cave di gesso di eccellente qualità, e sorgente solfurea-iodurata, della quale se ne esita annualmente una grande quantità per bevanda nelle malattie cutanee. Opera pia del Suffragio.
Cenni storici. — Fu signoria di vari feudatari, citati dagli scrittori col soprannome di Lancia, finché nel secolo XIII si sottomise al Comune d'Asti. Nel 1600 fu travagliato dalla peste e da guerre sanguinose fra Spagnuoli e Francesi.
Uomini illustri. — Ebbe la culla in Agliano il celebre Pier Francesco Arcllano, professore di medicina, filosofo, teologo, autore e traduttore di varii buoni libri molto riputati a quei tempi, alcuni dei quali sono rimasti inediti.
ColL elett. Alessandria II (Asti) — Dioc. Asti e Ivrea — P* ivi, T. ad Isola d'Asti.
Bel veglio (1102 ab.). — Giace in territorio alpestre, ma piuttosto ferace, sulla sinistra.del Tiglione, che scaturisce nel Comune d'Isola e sbocca nel Tanaro, a 2 chilometri da Mombercelli. Parrocchia consecrala alla Natività della Madonna, ricostruita nel 1821 a spese degli abitanti; altra chiesa di S. Giorgio. Vini eccellenti.
Cenni storici. — Fu già posseduto da alcuni gentiluomini che, nel 1190, si sottomisero ad Asti. Lo acquistarono in seguito i Guttuari. Vi sorgeva un castello ben munito, che, nel 1635, fu espugnato in due giorni dal signore di Santena, governatore d'Asti, pel duca di Savoia.
Coli, elett. Alessandria II (Asti) — Dioc. Asti — P* T. a Mombercelli.
Castelnuovo Caleea (2037 ab.). — Sta in mezzo a fertili colline, vicino alla strada provinciale d'Asti ad Acqui, irrigato dal Nizza, a 2 chilometri da Mombercelli. Antico ponte inclinatissimo che congiunge la parte più bassa di un poggio a quella più alta, e castello antico, conservato per una metà nella sua primitiva costruzione con orridi sotterranei, e opera moderna per l'altra metà. Parrocchiale di Santa Maria della Spina. Opera pia. Vini eccellenti, massime il nebbiolo e la malvasia. Credesi
che questo Comune fosse traversato dalla via Emilia, e nelle vicinanze di Castelnuovo, *
nel luogo detto Ferrei, si scopersero tombe antiche e vasi lacrimatori romani, donde la congettura che vi esistesse in tempi antichissimi un paese distrutto dai Saraceni di Frassineto.
Cenni storici. — Fu posseduto dai Capra di Milano, dai Grulli, dai Minetti e dalla città d'Asti, che il tenne nel 1212 e lo diede poi in feudo ai Guttuari. Fu quindi usurpato dal principe di Monferrato, che lo cedè a Galeazzo Visconti, e
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