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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Alessandria
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1890, pagine 256

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Prima — Alta Italia
   Cenni storici. — Albugnano fu già cinto di mura ed ebbe un forte castello appartenente ai marchesi di Monferrato, il quale, verso il 1292, fu stretto d'assedio e preso dagli Astigiani ; fu poi restituito a quei marchesi e nel 1320 ne furono riattate le fortificazioni.
   Coli, elett. Alessandria II (Asti) — Dioc. Asti — P* a Castelnuovo d'Asti, T. a Villanoya d'Asti.
   Berzano di San Pietro (732 ab.). — In mezzo ai colli, a 5 chilometri da Castel-nuovo, con parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo. Le strade che diramansi da esso pei colli vicini sono malagevoli e pericolose nel verno; è in corso la sistemazione di vie di transito. Vini prelibati e legna da ardere.
   l'abside, il nartece o ambone, galleria che tramezza la chiesa, la tribuna posata su cinque arcate sorrette da colonne, i molti capitelli discretamente conservati, varii per la forma, di stile lombardo.
   L'egregio ing. Eugenio Arborio Mella descrisse ampiamente la chiesa di Vezzolano nell'arte in Italia, anno 1869, dalla quale riproduciamo i seguenti brani :
   «.......Questo monumento fu danneggiato pendente le guerre fra il Conte di Savoia ed il
   Principe d'Acaja contro il Marchese di Monferrato (1389-1391). Il Preposito di Vezzolano ricorse in seguito per risarcimenti e ne ottenne dal duca Visconti di Milano e dal duca Ludovico di Borbone.
   Può forse riferirsi a quest'epoca la migliore condizione della muratura della parte del chiostro attigna alla chiesa. Forse il povero campanile, attesa la sua maggiore statura, sarà stato vittima privilegiata dei parapigli guerreschi. Se ciò fu, convien dire che il Preposto non siasene gran fatto impietosito, perchè l'attuale, se pur è l'antico, 11 che non pare, più nulla offre da interessare nè la storia, nè l'arte. Cosi dicasi della piccola sagrestia attigua.
   « Scendiamo ora alla disamina dei particolari tutti della chiesa, il di cui piano racchiude un arco di metri 30.10 di lungo per metri 11.55 di largo, compresi i piloni. Questa superficie è divisa soltanto in due navi, la maggiore di metri 7 e la minore di metri 3.50, epperciò metà della maggiore ; proporzione assai ripetuta nelle chiese del medio evo, nella quale però talvolta è compresa, e talvolta, come nel presente caso, non è calcolata la grossezza del muro di perimetro. La nave maggiore, a partire dalla porta, è scompartita in tre quadrati normali quasi perfetti, circoscritti dai rispettivi archi longitudinali e traversali, ed invòltati a crociere coordinate. Ciascuno dei longitudinali è suddiviso mediante un pilastro interposto in due minori, tutti del pari acuti. Un altro semiquadrato forma l'angusto presbitero che, congiunto all'abside circolare in pianta ed acuta in alzata e in rialzo,
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