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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero fj.jy
   l'amministrazione alla Iona Ir Congregazione di carità. Fraziono di Siniscola è Savia Lucia, con olire 150 abitanti
   Nel litorale apronsi due porti: il porto detto de Pedras-nieddas dagli abitanti n dai naviganti, la Calitta, o piccola cala, perchè non è in realtà che un piccini seno, ove non si è sicuri co'venti d'est e collaterali e il porto di Santa Lucia. Nel primo approdano piccoli legni, che traggo risi a riva por caricarli o scaricarli. Nel secondo riparano anche brigantini, feluche sarde, coralline napoletane e di Santa Margherita e altri piccoli legni di altre bandiere. Il commercio principale è coi Genovesi e gli isolani della Maddalena. Le importazioni dei Genovesi consistono in terraglia ordinaria, carubhe, castagne, ferro e rame. I battelli per la pesca del corallo di rado si fermano ad estrarlo in quel mare, ma v'approdano quando fa cattivo tempo per rifornirsi di viveri. Esportasi il soverchio al consumo locale in grano, fave, legumi, mandorle, vino, frutta secche, formaggi, pelli e cuoi.
   L'ubertoso territorio produce cereali, fave, legumi, lino, ortaglie abbondanti nel tratto verso la marina, vin molto stimati, specie il cannando, la vernaccia bianca e nera, il moscatello, il moscatellone, ecc. Le donne seccano frutta od uve che vendonsi anche per l'esportazione. Aranci, limoni e cedri (pompie), di cui si fanno canditi; altieri da frutta numerossimi; bestiame e pollarne in gran quantità com'anche formaggio; apicoltura esercitata dai pastori, che tengono gli alveari nei boschi. Molini ad acqua presso il paese, mossi dalla sorgente di Montaìbo.
   In tanta ampiezza di territorio scarseggiano i Nuraghi, ma vi si trovano molle di quelle cavernette. dette Domos de Janas o Case delle fate, alcune delle quali comunicano fra loro; e non mancano le vestigia di popolazioni distrutte.
   Acqua minerale. — Ad un'ora da Siniscola ed alle falde del suddetto Montaìbo scaturisce in molta abbondanza l'acqua salina, detta Acqua di Loittu, presso la chiesa della Vergine della Salute, la quale forma un ruscello assai copioso ed ha la temperatura di 14 gradi E purgativa e molto adoperata dagli infermi dei dintorni. Giova in bevanda nelle malattie di fegato e nella leucorrea. 1 contadini se ne servono per annaffiare.
   Cenni storici. — Siniscola era capoluogo della baronia di Posada e in essa era stabilita la curia baronale, corrispondente all'attuale tribunale mandamentale. Come gli altri del litorale, il paese era sempre infestato dai Barbareschi, i quali tentavano quasi tutti gli anni di sbarcarvi. Accadendo il più sovente, ch'essi v'irrompessero nottetempo sotto la guida di qualche rinnegato, dovettero pensare a premunirsi e costruirono intorno al paese una cinta, della quale rimasero alcune vestigia sino a' dì nostri. Codesta cinta non era ancora ultimata nel 1512 dacché, sopraggiunti improvvisamente i Barbareschi, fecero più di 150 schiavi. Con essi e col bottino facevan ritorno alla spiaggia quando D. Bernardino Pnliga, d'illustre prosapia, fu loro sopra con soli dieci uomini a cavallo, li sgominò, ne uccise un gran numero e liberò i captivi.
   Ma due anni dopo i Barbareschi si vendicarono approdando con forze maggiori, saccheggiando le case, uccidendo molti abitanti e molti traendone in ischiavitù e movendo quindi contro la vicina Torpè per simil bisogna. Furono quindi costruite le due torri di Salda Lucia e della Calitta, ma più per avvisare quei del paese dell'apparir delle navi barbaresche che per difesa efficace, la quale rimase affidata con buon successo al loro valor personale, non senza però gravi perdite.
   Coli, elett. Nuoro — Dioc. Nuoro — P2 T. e Scalo marittimo.
   Lodè (1274 ah.). — Siede ad 80 metri di altezza, nella valle del Montalbo, a piè di un alto colle che ne dipende, e in territorio estesissimo, sufficiente ad una popolazione otto volte maggiore. Sul dorso della giogaia del Montaìbo stendonsi piani abbondantissimi di pascoli estivi con belle e spaziose caverne notevoli per