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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Quinta — Italia Insulare
   Ottaua flOli) ab.). A 330 metri d'altezza, in aria malsana, al piede di un rialzo poco notevole del terreno e poco lungi dal Timo, con parrocchiale di San Nicolo vescovo, in cui venne celebrato un sinodo nel 1473 dal vescovo Alcala, di cui rimangono gli ordinamenti scritti in lingua sarda, e quattro chiese minori. Non meno di venli Nuraghi, u\o\l\ dei quali disfatti. L'ampio territorio produce grano, orto, fave, legumi, lino, vino, frutta; pascoli abbondanti, bestiame, formaggio.
   Cenni storici. — Ottaua credasi fosse un luogo fortificalo sm dai tempi romani ed anche anteriori, un acquartieramento fisso di truppe per opporsi alle imprese degli lliesi o Jolaesi, nemici implacabili dei dominatori stranieri, invasori e devastatori delle terre soggette ad essi. Fu anche assai ragguardevole nel medioevo «• nel secolo XII; quando era in migliori condizioni e più popolata fu capoluogo di diocesi, in cui avea sua cattedra il vescovo di Oltana con giurisdizione sulla contrada del Marghine, di Macomer, del Goceano e del Dorè. Durò questa diocesi, finche papa Alessandro VI la uni al vescovado di Alghero; d'allora ni poi il Capitolo cominciò a decadere e la stessa cattedrale dedicata a Santa Maria .Maggiore, non più curata, crollò per vetustà, si che oggidì mal se ne riconoscerebbero le fondamenta.
   Coli, elett. Nuoro — Dioc. Alghero P3 T. a Orani.
   Sanile (1093 ab.). —Sorge a 60(5 inetri di altezza, sopra una piccola eminenza, poco lungi dal monte Gonnari, il quale, secondo la misurazione barometrica del generale Alberto La Maririora, ergesi a 1115 metri dal livello dei mare. Parrocchiale di San Michele arcangelo, incominciata a fabbricare ne! 176L quando fu disfatta l'antica, che minacciava rovina. Quattro chiese minori nell'abitato e, in cima al monte Gonnari, chiesa di Santa Maria con gran festa e numeroso concorso il dì della Natività. Otto Nuraghi quasi tutti disfatti e vestigia di antiche popolazioni. In vicinanza alla regione di Baleri è un antico monumento del genere di quelli, detti comunemente Sepolture di Giganti, e fu il primo osservato dall'Angius nei suoi viaggi per gli studi statistici dell'isola e riprodotto neìì'Atlante archeologico del suddetto generale La Mar mora.
   Grano, orzo, legumi, vino, alberi ghiandiferi e cedui, pascoli estesi, bestiame vaccino, ovino e suino abbondante. Smerciarci i prodotti in cereali nei paesi della Barbargia e i pastorali in Orosei. Le donne tessono tele, panni, coperte, bisaccie, ecc.
   Cenni storici. —E tradizione che il paese fosse fondato da un certo Donno Sarute il quale, fuggendo dal luogo natio, si stabilì lassù e intorno a lui si accolsero molte famiglie, formando in breve un borgo notevole. La montagna di Gonnari fu un luogo forte anche dopo il 1000 e un punto di difesa sulla frontiera del regno di Logudoro presso quello di Arborea e di Gallura.
   Coli, elell. Nuoro — Dioc. Alghero — P2 T. a Orani.
   Mandamento di SINISCOLA (comprende 4 Comuni, popol. 6922 ab.). — Territorio montuoso con la montagna di Mutitàlbo, così detta per la bianchezza delle sue roccie calcaree, alta 706 metri, e il monte Remule, che forma col Montallo due grandi valli. Lungo il mare, oltre i due porti, vi sono parecchi stagni e due paludi assai pescose. Grandi selve e pascoli abbondanti.
   Siniscola (2838 ab.). — Giace a 32 inetri di altezza, in un piano inclinato e cinto da più parti da collinette sorgenti alle falde del suddetto Montalbo, a 55 chilometri da Nuoro e non molto lungi dal Tirreno. Vie irregolarissime, una eccettuala, e parrocchiale di San Giovanni Battista di notevole architettura e sufficientemente capace; la sua costruzione fu ultimata nel 1766. Le chiese filiali nell'abitato sono otto ed altre otto sono sparse nella campagna. Locande, caffè, fabbriche.
   In breve vi sorgerà un Ospedale fondato da Giovanni Sotgiu, che, con testamento 19 dicembre 1889, erogava la sua eredità di lire 13,600 a tale scopo, rimettendone