l'arte Quinta — Italia Insulare
Grano, orzo, legumi, vini, generalmente bianchi, lino, canape, ghiandiferi e fruttiferi d'ogni specie e in gran numero, e segnatamente ciliegi, ortaglie in quantità; bestiame e formaggio in abbondanza; anguille e trote nelle acque del Guxann, ambedue molto vantate per la grossezza e per il sapore squisito; apicoltura e cacciagione. Quasi in tutte le case si tessono tele di lino t di canapa, panni, tappeti, bisnm'e, e per la lana liavvi qualche gualchiera. I capi vivi, il formaggio, i cuoi, le pelli, sono gli oggetti principali di commercio.
Cenni storici. — Come tanti altri della Barbargia, 1 Gavoini vantano la loro antichissima origine troiana, la loro libertà non mai distrutta dalle armi cartaginesi e romano e rammentano con orgoglio il proprio passato, quando nel dipartimento dell'Ollolai erari venti Comuni e tanta popolazione, che si sarebbero potuti mettere insieme a un bisogno 30,000 combattenti Fra le terre principali si ricordano prima di tutte Ollolai, quindi Sorovile, di cui abbiarn detto più sopra, desolata sin dal 1330 dalla peste e che diede origine a Fornii.
Coli, elett. Nuoro — Dioc. Nuoro — P2.
Lodine (145 ab.). — Sorge ad 800 metri di altezza, nella valle del Massari, presso alla sponda destra del fiume, esposto a gagliardi venti che talfmta ne scoprono i tetti. Undici Nuraghi, il primo contiguo alla parrocchia in luogo eminente, donde lo sguardo spazia in una bellissima prospettiva. Vedonsi in varii luoghi scavate nella roccia di quelle camerette così frequenti in Sardegna dette I)o)nos de Janas o Case delle fate, costruite in tempi remotissimi, credesi per conservarvi i cadaveri delle persone più care. Grano, orzo, fave, molte ortaglie, canape, alberi da frutta, bestiame e prodotti lattei abbondanti e di ottima qualità.
Coli, elett. Nuoro — Dioc. Nuoro — P2 a Gavoi.
Mamojada (2049 ab.), — Sorge a 750 metri di altezza, nel piano di una gran valle e non lungi dalle grandi montagne, con circa 450 case schierate irregolarmente in due contrade principali, che s'intersecano, una delle quali divide il Comune in due rioni. Vi sono alcune piazze, di cui due principali, quella della Madonna di Loreto e quella ili Santa Croce. Parrocchiale dell'Assunta e nove chiese minori, fra cui quella della Madonna di Loreto, che reputasi una delle più belle del circondario. Nella campagna altre due chiese antichissime.
Quattro Nuraghi e grandi monoliti piramidali eretti sul suolo, dello stesso genere di quelli che in altre regioni chiamano Pedras-fittas e che sogliono essere in numero di tre con in mezzo il masso più alto
Chi ha visto nel Morbihan in Francia (Bretagna) le pietre celtiche dette Men-hir (che in linguaggio bretone \oglion dire Pietre-lunghe) e vede poi questi monoliti sardi detti Pedras-fittas, perchè confìtte nella terra, e Pedras-longas, riconosce tosto la somiglianza quasi perfetta di siffatti antichissimi monumenti dei due paesi nella materia, nella forma e in altri rispetti, tranne che in Sardegna codeste pietre trovansi sempre in numero di tre, due delle quali minori e lontane le une dalle altre, laddove son più frequenti in Bretagna e tutte della medesima altezza. Molte di queste Pedras-fittas, una fra le altre nel territorio di Mamojada, furono rovesciate nella stolta credenza, che vi fossero nascosti sotto dei tesori custoditi dai diavoli.
Il territorio produce grano, orzo, granone, fave, ceci, lenticchie, canapa, ortaglie, vino, alberi fruttiferi in gran numero e varietà, gelsi, bestiame e pollame copiosissimo, sericoltura e tessitura della seta, della lana e della canapa. Il soverchio dei cereali, le ortaglie, le frutta, assi di varie specie di legnarne, formaggi, torroni, pelli, cuoi, ecc., smereiansi in Orosei, Orgosolo, Oliena, ecc.
Coli, elett. Nuoro — Dioc. Nuoro — P'J.