Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero
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attendono alla coltura dei bachi da seta. Questa viene poi lavorata specialmente in veli.
Il territorio di Dorgali annovera le due seguenti sorgenti di acque minerali:
1. Bagno dì San Giovanni. — Sta sulla strada che va ad Orosei, a un'ora di distanza da Dorgali. L'acqua sgorga nel volume di un litro al minuto secondo ed è raccolta entro un pozzo quadrato largo circa tre metri e proforflfe uno e mezzo. 11 luogo del bagno è cinto da un moro e comprende una cella e due camere per comodità degli ammalati, i quali possono prendere il bagno stando nell'acqua in piedi, ovvero seduti sopra una risega. L'acqua, traboccante dalla vasca quadrata, di ni. USO di lato e 1.25 di profondità, forma un ruscello denominato Su riu de su Anzu (il rivo del bagno), il quale, alla distanza di un centinaio di passi, scorre presso la chiesetta di San Giovarmi. È un luogo assai ameno. Il generale La Marmont trovò in quest'acqua la temperatura di gradi 31.25, essendo 13 quelli dell'atmosfera; è valevole contro l'itterizia, la colica epatica, gli ingorghi addominali, la renella, l'idropisia, il catarro vescicale e le lente malattie reumatiche.
2. Abba meìga de mare (Acqua medica di mare). — Sorge a un'ora di strada da Dorgali, fra le rupi costiere presso Gonone. Questa vena non è così abbondante come la suddetta di San Giovanni, ma è più pregiata per le sue virtù salutari. In una cavità nella roccia raccogliesi l'acqua minerale, e tre persone vi possono prendere il bagno contemporaneamente, dove però non tiri il levante, il quale vi sospinge i marosi. Dal paese scendono ad attingere quest'acqua, in otri per bagni domestici. E limpida, inodora, con sapore salso, con temperatura uguale all'atmosferica e giova nelle affezioni scrofolose, nei tumori bianchi, nel gozzo, negli ingorgili cronici, negli indurimenti, nelle spine ventose, affezioni reumatiche, paralisi, dispepsia, amenorrea, leucorrea, renella, carie, oftalmie, ecc.
Cenni storici. — Giusta la tradizione, porgali fu fondato da certo Drugal e la sua gente era di origine saracena. Vuoisi anche che codesti coloni provenissero dal territorio vicino dell'Ogliastra o da Baunei o da Qrsulei credute tutte dimore di gente saracenica. A queste antiche memorie pare acquisti fede la pronuncia gutturale araba degli abitanti e la foggia del vestire.
Coli, elett. Nuoro — Dioc. Nuoro — P2 T.
Galtelli (748 ab.). — Siede a 112 metri di altezza, sulla falda boreale della montagna omonima, presso la sponda destra del Cedrino, in aria insalubre nell'estate e nell'autunno. Parrocchiale rinomata pel Crocefisso gittate entro una cassa dall'onde sulla spiaggia d'Orosei e che vuoisi operasse molti prodigi ; il Cristo è di statura ordinaria e scolpito con maestria. Cinque chiese liliali nel paese e due fuori, sopra alture.
L'antica cattedrale di Galtelli, che nel medioevo era sede vescovile ed era sacra a San Pietro, esiste tuttora all'estremità del paese a est in luogo molto soprastante alla valle. Vi è ancora intiero l'aitar maggiore con dieci tavole antiche molto lodate, rappresentanti Cristo in croce e deposto e parecchi santi, fra cui San Pietro vestito pontificalmente in atto di benedire il popolo. A pochi passi da quest'antico edifìzio e prima che la diocesi di Galtelli fosse sottoposta all'arcivescovo di Cagliari, erasi dato mano ad una chiesa di maggior mole e di miglior disegno, ma fu lasciata a mezzo e destinata ad uso di cimitero.
Poco lungi dal paese sorge un colle, in vetta al quale veggonsi le rovine del castello di Galtelli ricordato a più riprese nella storia della Gallura. Vi si vedono anche parecchi Nuraghi ragguardevoli e in vicinanza del paese, scavate nella rupe, molte di quelle cavernette dette Domos de Janas o Case delle fate, in cui ripo-nevansi i cadaveri. Nè mancano le cosidette Sepolture di giganti e le vestigia di antiche popolazioni.