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l'arte Quinta — Italia Insulare
rinvennero molle antichità, come monete, stele, bronzi, ecc. Cave di marmo giallo venato, adoperato dai Romani.
Holl. elell. Ozi cri — Dioc. Alghero I'2 T, a liololana e Str. ferr. locale.
Silanus (2034 ab.). — A 425 metri di altezza, in luogo airienissimo, con bello e vasto orizzonte sulla falda est della catena del Marchine, die lo protegge dal porr rite, dal maestro e dalla tramontana. La parrocchiale di Sant'Antonio abate fu edificata verso il 1700 per cura del canonico prebendato 1). Antonio Solinas col concorso della popolazione. Tre chiese minori nel paese e tre campestri, fra cui quella di San Lorenzo, d'architettura pisana, che fu già parrocchia, in luogo elevato.
Trovatasi sparsi nel territorio moltissimi Nuraghi, rimarchevole quello deito Madrone, quasi lutti distrutti; e in una spelonca sono notevoli le concrezioni calcaree, che vi sì sono formate. Indizi d'antracite con scisto talcoso più o meno antracitico. Si fabbrica ottima calce, che Vendesi riei paesi vicini.
Il pendio della montagna e tutto selvoso e copioso di cacciagione e i piani son feracissimi di cereali, orzo, fave, legumi, ortaglie; molto vino e moltissimi alberi da frutta, bestiame e formaggio.
Coli, elett. Ozieri — Dioc. Alghero — H* T. e Str. ferr.
Mandamento di DORGALI (comprende G Comuni, popol. 8515 ab.). — Territorio bagnalo da parecchi corsi d'acqua, fra cui il Flumineddu, affluente del Cedrino, il Curtoi, che sbocca nella cala omonima, e il Codula, che mette foce pure nel Tirreno. Porzione del territorio stendesi lungo il mare e nel seno di Usuilo è uno stagno, in cui si pesca. Biade, viti, alberi da frutta e bestiame abbondantissimo.
Dorgali (4361 ab.). — Sorge sul gran golfo di Orosei o di Dorgali, a 400 metri circa di altezza, in luogo di difficile accesso, diviso in quattro rioni, detti. Su Fundale, Sa Porta, Su Serra, Gorio. Su Fundale è il superiore e sta alla falda del monte Ardia; Sa Porta è in piano inclinato a borea, sulle sponde d'un ruscello; Sa Serra vien dopo Sa Porta; gir sta di prospetto, dall'altra sponda, tìoritto. Veduto dall'alto del diboscato monte Ardia, il paese ha un aspetto affienissimo in mezzo alla verzura e da esso schiudesi innanzi allo sguardo un orizzonte vastissimo e vaghissimo per la varietà delle scene. Clima ben temperato con pioggie frequenti e tempeste rare. Case comode e ben costruite ; parrocchiale di Santa Caterina e parecchie altre chiese nelle varie borgate, oltre le non poche disseminate per la campagna. Tra queste liavvi quella di Nostra Signora di Buon Cammino, presso cui passava la strada romana litoranea che da Fanum Crisi (Orosei), toccava la città di Viniola, ora distrutta, e s'internava nella gola di Silana.
Non si conoscono che sei Nuraghi, e nella regione detta Orolitu, a un' ora dal paese, si entra per alcuni aiiipii anditi in una spelonca larga 23 passi; ma poco appresso il suolo si sprofonda. La vòlta è irta tutta di stalattiti e dal profondo vedesi emergere una stalagmite piramidale. Molte altre grotte naturali, fra cui quelle denominate Grottone, del Bue Marino, di Cala di Luna nella spiaggia, sotto i monti basaltici. Presso il litorale fra Osallo e Cala di Luna veggonsi vestigia di antiche abitazioni e, in vicinanza, alcune caverne con ossame umano. Il litorale incomincia a Osallo e prosegue a Cala Gonone fino a Cala di Luna.
11 suolo è pietroso ma assai atto alle biade, alle viti, ai fruttiferi e alle ortaglie. Le viti sono assai produttive e la specie più comune è il cannonilo. Il vino è di una bontà non comune e molto se ne vende a quei di Nuoro e di Irgoii. Si appresta anche molta uva passa assai ricercata. Bestiame numeroso con vendita di capi vivi, agnelli, porchetti, porci, vitelli e capretti. Si vende mollo formaggio ai negozianti di Orosei e un po' di lana ai Gavoesi. Le donne lavorano in un gran numero di telai e vendono molte pezze di pannilana in Oliena, Orgosolo e Orosei; nel maggio