MandamentiTe Comuni del Circondario di Nuoro
347
ehiesa dei Filippini, è la più bella e la più frequentata. Le passeggiate più amene sono : una verso ovest dalla suddetta via San Salvatore al rivo Badu, clie mette in moto con la sua corrente gualchiere e mulini; l'altra verso est dallo stesso punto alla chiesa campestre di San Bacchisio. Dentro l'abitato sono parecchi orti, in cui coltivansi erbaggi e varie piante e tengonsi arnie.
Parrocchiale di San Pietro, di buona architettura, restaurata e riconsacrata nel 1833 dal vescovo Arrico di Alghero. Fu costruita nel 1G00, come dall'iscrizione in sardo apposta alla facciata, in cui si legge: ms mar. Gusta fama est facto. in su annu 1000. Bolo mia (Quest'opera è costruita nell'anno 1600). Essa è in pietra trachitica rossa, estratta dal monte di Fabule, da cui poco dista il paese. La gran porta è a colonnette; la cupola, assai slanciata, fu edificata nel 1804. Nell'interno è una tela grande 3 metri quadrati dei pittore sardo Benedi Orta, eseguita nel 1591 e che rappresenta VAssunta. In sagrestia, quadro pregevole del pittore Massa, dipinto nel 1795, rappresentante la Pietà. Nella chiesa dei Cappuccini, affreschi d'un pittore sassarese, che rappresentano l'Assunzione di Maria Vergine e le Virtù teologali.
Ma la chiesa più pregevole per la sua architettura è quella dedicata a San Bacchisio, nel cui architrave si legge: hoc: . opus . fecit . Michael . può . calaritanus . a . d . 1524. Essa è costruita pure in massi trachitici rossi, la porta è sormontata da una finestra ovale, in mezzo a due nicchie, e attorno ha delle colonnette ornate di bassorilievi con ligure bizzarre di guerrieri armati alla sarda. Le cappelle abbracciano la grossezza delle muraglie. È ad una sola navata con vòlta ad archi acuti, lunga metri 25 e larga appena 8. Alle cappelle, quadri di Benedi Orta: la Trinità, San Giuseppe, San Carlo, la Maddalena. Questa chiesa fu consacrata nel 1597 dal vescovo Baeallar, di cui vi si conservano ancora i paramenti, ch'egli indossò in tale occasione.
In IJolotana vi è grande allevamento di bestiame e l'inglese Piercy, recentemente morto, esimio benefattore della Sardegna, quivi impiantò un grandioso stabilimento agricolo, che ben presto si trasformerà in borgata.
Nel territorio estesissimo di Bolotana si possono annoverare più di duecento Nuraghi, che i pastori vanno distruggendo, tutti con basso ingresso, sì che bisogna andar carponi, e con sorgenti vicine. In montagna se ne vedono parecchi ben conservati e il più bello e grande, detto Tittiriòlo, merita di essere visitato. Degli altri antichi monumenti, detti volgarmente Sepolturas de Gigantes, se ne incontrano non pochi; e le lapidi, che le coprono, sono di sì gran mole, che occorrerebbero molti gioghi di buoi per ismuoverle ; vuoisi che in alcune siensi rinvenute delle armature. Sonvi inoltre certe spelonche sotterranee molto profonde, sì che si ha grande paura d'inoltrarvisi. Bella la cascata del fiume Paliti, alta forse più di SO metri; le acque, che formano un bel volume nelle piene, cascano in un concavo della roccia, formando un laghetto. In molte parti incontra usi vestigia di antiche popolazioni, la cui distruzione deve risalire a tempi assai lontani.
Cenni storici. — Bolotana era compresa nell'antico dipartimento del Marghine del giudicato di Logudoro.
Coli, elett. Ozi eri - Dioc. Alghero — P2 T. e Str. ferr.
Lei (419 ab.). —- Sorge a (>00 metri circa di altezza, sopra un terrazzo, nella falda sciroccale dei monti del Marghine in aria salubre e con territorio bagnato da tre rivi, che sboccano nella sponda destra del Tirso. Parrocchiale di San Pietro, assai povera e ad un lato dell'abitato; due chiese minori. Grano, orzo, legumi, lino, canapa, alberi fruttiferi, vino molto stimato e di cui si fa gran commercio, ottimi pascoli, bestiame, formaggio di buona qualità e pregiato anch'esso in commercio.
Due Nuraghi disfatti e, non lungi da uno di essi, sui confini con Silanus, veggonsi, su d un poggio, vestigia di un'antica popolazione, di cui ignorasi il nome e ove si