Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero fj.jy
11 bilancio preventivo del Comune di Nuoro, pel 1894, è il seguente:
Attivo Passivo
Entrate ordinarie.....L. 00,364. 14
» straordinarie .... » 18,058.30
Partite di giro......» 47,411.82
Totale L. 155,834. 26
Spese obbligatorie ordinarie . . L. 77,687. 74
» » straordinarie » 23,734.70
» facoltative . ...» 7,000. —
Partite di giro......» 47,411.82
Totale h. 155,834. 26
Cenni storici. —- Nuoro era già compreso nell'antico regno della Gallura. Quando un regio editto permise la chiusura dei terreni di legittima proprietà, togliendo il libero pascolo, chiudendo i sentieri ed accessi ai boschi, grande fu il malcontento fra i pastori. I quali, nell'estate del 1832, insorsero coi malviventi, atterrando e bruciando le chiudende, e il loro esempio fu subito imitato in Oliena, Mamojada, Dorgali, Sarule, Benetutti, ecc. In alcuni luoghi, alla violenza delle mani, si aggiunse la forza del fuoco ed appiccaronsi dannosissimi incendi, segnatamente a Benetutti, ove ebbero molto a soffrire i gli i&ndi feri e le vigne. Intervenne la forza e la rivolta fu sedata con arresti e condanne; il re graziò poco appresso i condannati accorciando la durata della pena a coloro che avrebbero dovuto rimanere in galera a vita o a vent'anni e prosciogliendo intieramente i condannati a pene minori.
Nuoro fu pure capoluogo di provincia dal 1848 al 1800, in cui fu soppressa col decreto Rattazzi assieme ad altre dell'isola. Nel 1830 fu creata città in un con Ozieri e Tempio,
Uomini illustri. — Nacquero in Nuoro : Gabriele Manca, uomo pio del sec. XVI, che fondò il convento dei Francescani di Nuoro ; Antonio Maria Soro Perella e Giovanni Floris Soro, teologi, vissuti nella fine dello scorso secolo Coli, elett. Nuoro — Dioc. Nuoro — P2 T. e Str. ferr.
Ohena (3G49 ab.). — Secondo alcuni scrittori, pare che debba il suo nome all'olio ch'essa trae dai molti uliveti. Giace a 400 metri circa di altezza, nella falda occidentale della montagna del suo nome, che ergesi con le sue candide rupi a picco, e forma due muraglioni uno contro ponente, l'altro contro maestro-tramontana prossima all'angolo, donde si possono veder le due valli, su cui sorge quella gran mole. La chiesa, dedicata a Sant'Ignazio dì Lojola e già dei Gesuiti, fu con regio biglietto del 1791 ceduta ad uso di parrocchia e ad alloggio del parroco l'annesso Collegio. Dieci chiese minori, fra cui Santa Maria Maggiore, l'antica parrocchia, e quattro altre cinese sparse per la campagna.
Nel territorio, bagnato dal Cedrino, vedonsi, in quattro luoghi, vestigia di antiche abitazioni, in uno fra i quali sulla montagna furono rinvenuti varii oggetti antichi; trovasi non lungi un Nurago ragguardevole per una cinta. Veggonsi ancora altri diciannove Nuraghi, presso i quali, verso ovest, trovansi quei monumenti detti Gigan-tinos (sepolcri di giganti), composti di quattro pietre verticali disposte in parallelogramma di 2 a 3 metri di lunghezza e di una quarta lapide distesa orizzontalmente sulle suddette. Vuoisi che nell'interno siensi dissotterrate delle ossa ed anticaglie singolari. In varii punti veggonsi scalpellate nelle rupi di quelle camerette dette Domos de Janas o Case delle fate, nelle quali si penetra per finestre curvilinee.
Frumento, orzo, legumi, miele, ortaglie, fichi d'India, gelsi, ulivi, alberi da frutta di varie specie, agrumi, vini de' più generosi e soavi al gusto della Sardegna, sul tipo del Bordeaux. Bestiame d'ogni specie, principalmente pecorino e caprino. I cereali, i vini e i prodotti pastorali formano gli oggetti principali dell'esportazione, mentre le donne tessono lini, sete e lane per vesti e letti, e bisaccie.