Circondario di Nuoro
m
Insieme a questi scaricansi del pari nel Tirreno gli altri rivi di Cala di Luna e quello d'Orlila. Tutte le altre acque del circondario, che scendono a ovest, vanno nel Tirso e sono il rio di Bit ti, il Malato, che ha principio a ovest di Nuoro, i fiumi di Ùrotelli, di Omni, di Olzai e quello che nasce nell'insenatura boreale del Brun-mspina e forma il Talora, uno de' suoi rami principali. — Nel litorale son molti piccoli stagni e paludi a cagione delle inondazioni e pei 1 banchi di sabbia, che otturano lo sbocco dei fiumi.
Selve. — Le regioni più selvose sono la Barbargia-Ollolai, i monti del Goceano, il Montenieddu, e alcuni tratti della pianura d5 Bitti, il Moìdalbo, l'Orimene, ecc. Ghiandiferi sparsi in ogni dove, ricchi di severi, di quercie e di elei, quantunque distrutti in parte dai pastori o dagli incendi. Dopo codeste specie sono notevoli per la loro moltiplicazione gli olivastri, i perastri e i tassi nel Montenìeddu.
Prodotti agrarii. — Il grano, il granone, l'orzo, le fave, le patate, la canapa, ecc. abbondano come nelle altre parti della Sardegna. Pochi sono i luoghi in cui non alligni la vite ; ma dove tosto si abbassa, e di soverchio, al sopraggiunger dell'autunno, la temperatura, i grappoli non maturano bene e il mosto non regge a lungo al paragone di quello che spremesi dalle uve di Oliena, di Dorgali e di Orosei. Però 1 vini dei vigneti a solatio e aprici sono, e meritamente, riputatissimi fra i vini sardi, sì per soavità come per gagliardìa; e i vini scelti segnatamente, detti bianchi dai Sardi, comecché di colore assai chiaro, sono deliziosissimi.
Gli alberi fruttiferi poi sono non meno abbondanti che variati: castagni, peri, noci, meli cotogni, fichi, melograni, ulivi, mandorli, agrumi. Questi ultimi prosperano stupendamente nelle maremme e producono frutti precoci e sugosi, e anche nell'interno vengono su, nei siti propizi, prosperamente. E così i gelsi, che favoriscono la sericoltura e il setificio casalingo. Varie e abbondanti le ortaglie.
Bestiame. — La maggior parte del territorio è adattissima all'allevamento del bestiame per la sua molta feracità in ogni maniera di pascoli, erbe, frasche e fronde, foglie, ghiande e frutti selvatici. Abbonda fra l'erbe il saporito serpillo, di cui son sì ghiotte le pecore e le vacche, donde i formaggi saporitissimi e molto riputati.
Commercio. — Gli oggetti principali del commercio circondariale sono i prodotti dell'agraria e della pastorizia, vale a dire: granaglie, orzo, legumi, patate, frutta d'ogni specie, vini, capì vivi, formaggi, lane, cuoi, ecc., quindi calce, manufatti casalinghi e donneschi e altri oggetti di minore importanza.
Feudi antichi. — Il circondario di Nuoro comprendeva anticamente i seguenti feudi: Iìeal Contado del Goceano, devoluto al demanio per sentenza del 15 ottobre 1477. — Marchesato del Margit-ine. Di questo feudo non era compreso nel Nuorese che Bolotana.— Marchesato di Grani. Comprendeva cinque paesi: Orani, Sarulc, Oltana, Onniferi, Orotelli. — Curatoria di Dure. Gontenevansi nella sua superficie Bitti, Garofai, Onani e altri paesi, già da lungo distrutti, fra i quali il villaggio di Dure. — Incontrami di Nuoro. Dividevasi nei tre paesi di Nuoro, Lollove e Orgosolo. — Baronìa di Orosei e Gattelli. Vi si annoveravano sette paesi: Orosei, Onifai, Irgoli, Loculi, Lula, Dorgali, Galtelli e i vassalli, distinti in quattro classi, pagavano i diritti personali, di pascolo, di vino e di esportazione. — Baronìa di l'oscula. Era distribuita nei quattro paesi di Siniscola, Posada, Torpè e Lodò.