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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero fj.jy
   Banari (1296 ab.). — Siede a 510 metri di altezza, alle falde di tre montagne, che la proteggono dai venti, con case schierate lungo strade irregolari. Parrocchiale dedicata a San Lorenzo martire. Grano, orzo, fave, lenticchie, lino, ortaglie d'ogni specie, vini squisiti, principalmente il turbato, il moscatello ed il girò. Alberi fruttiferi, bestiame ed abbondante selvaggiume. Cave di granito rosso. L'industria fabbrica fornelli e stoviglie grossolane. Commercio di grano, vino, orzo, ortaglie e cacio.
   Nel territorio contansi cinque Nuraghi, tre dei quali quasi irriconoscibili e due discretamente conservati. Scavansi di frequente nell'abitato urne cinerarie, ossa, orciuoletti ed altre anticaglie. Nel 1893 fu trovato un cimitero pagano, da cui fu estratta una giarra della capacità di circa due ettolitri, con una specie di cucitura fatta con sette lastre di piombo.
   Uomini illustri. — Diede i natali all'attuale arcivescovo di Sassari, monsignor Marongiu-Nurra, che fu per due volte deputato al Parlamento subalpino.
   Coli, elett. Alghero — Dioc. Sassari — P2 T. a Tiesi.
   Bessude (698 ab.). — A 447 metri sul mare, appiè del monte l'elao, in urrà concavità con vie irregolari e parrocchiale di San Martino, costruita nel 1020, quando fu necessario abbandonare l'antica che vedesi in rovine fuori il paese. Vi si ammira un quadro rappresentante il famoso atto eroico di San Martino, che sembra di buon pennello e le statue ùe\V Assunta e del Redentore, che credonsi di molto merito, ma di cui ignoransi gli autori. Quivi è seppellito il poeta Francesco Carboni, di Bonannaro. Quattro chiese liliali ed altre nella campagna.
   Grano, orzo, fave, lino, vino, moltissimi alberi da frutta d'ogni specie. Non meno di ottantaquattro fonti irrigano il territorio ristretto, oltre dire fiurnicelli. Nove Nuraghi, tre dei quali sul Pelao.
   Cenni storici. — Che questo borgo fosse non meno antico, che popoloso, argomentasi dalle vestigia di popolazioni, che scorgonsi oltre la periferia dello spazio che occupa al presente. E tradizione fosse distrutto dalla peste sullo scorcio del secolo XVI e quindi ripopolato da alcuni abitanti delle propinque terre di Ibilis e Sudami, ora deserte. Fra le rovine di queste due terre i contadini rinvennero monete erose e particolarmente puniche e finissime corniole.
   Uomini illustri. — Visse in Bessude gli ultimi 22 anni della sua vita sino al 1817 ed all'età di 72 anni Francesco Carboni di Bonannaro, gesuita, ch'ebbe fama di uno dei migliori latinisti de' tempi suoi, autore di pregiati poemi latini e di orazioni anch'esse latine su varii argomenti. Le sue opere furono raccolte e pubblicate dall'arcivescovo Marongiu-Nurra.
   Coli, elett. Alghero — Dioc. Sassari — P T. n Tiesi.
   Bonanna.ro (1394 ab.). — Appiè del monte Pelao ed all'altezza di 405 metri. Parrocchiale di San Giorgio martire, oratorio della Santa Croce e altri quattro fuori dell'abitato. Eravi in addietro il palazzo del feudatario, ma fu atterrato nelle sedizioni del 1795. Molti cereali, orzo, granone, legnini, ortaglie e lino, vino di buona qualità e numerosi alberi da frutta. Molino idraulico nella proprietà Deìogu.
   Notevole il monte Arana a foggia di cono, appiè del Pelao, avanzo di un antico vulcano. Non pochi Nuraghi, quali più quali meno disfatti ed alcune caverne sepolcrali. Nel 1889 si trovarono, nel territorio Scala Carrugas, alcune colonne miliarie, le quali indicano miglia 33, che è la distanza da quivi a Torres: una pare dell'epoca dell'imperatore M. Giulio Filippo ed altre dell'impero di Claudio Gotico. Nella regione Toncanis pare sia esistita un'antica popolazione e quivi presso esiste altra regione, detta Campo Marzio o anche Campo di Marte, ove forse vi è stato qualche tempio dedicato al dio della guerra, oppure vi si è combattuta qualche battaglia.