Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero
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Vestigia di antiche abitazioni e diciassette Nuraghi, uno dei quali con costruzioni esterne ed una camera così grande, che vi si riparano facilmente, nelle notti invernali, 200 maiali. In mezzo a due di questi Nuraghi sorge, a guisa di piramide, un enorme monolito confìtto nella terra. Il Fara nel 1580 scriveva che lì presso esisteva un altro paese col nome di Pauli e di cui conservasi ancora la chiesa dedicata a San Lorenzo, ed opina che i nomi di Pauli e di Mara avessero lo stesso significato, e quest'ultimo provenisse dalla parola francese Marcus, in italiano palude.
Il castello di Bonvhei fu costruito dai Doria contemporaneamente a quello di Monteleone, di cui segui le sortì e le vicende, ed ai suoi piedi aveva un borgo, ancora abitato nel 1358, secondo il Fara, che lo chiama Castrum Bonvicini suburbio. I Doria lo vendettero a Mariano d'Arborea coi castelli di Copula e di Ardara. Questi poi, nel 1355, lo cedette al re d'Aragona con Castel Pedreso e con l'altro di Urina (Orosei). Nel 1364, allorché Mariano diventò padrone di quasi tutta l'isola, il castello di Bonvhei tornò in suo potere, poiché nella pace del 1388 fra Eleonora d'Arborea ed il re d'Aragona, questi l'ebbe in cessione dalla giudichessa arborense. Nel 1436 appartenne di nuovo ai Doria e, perduto da questi, il re d'Aragona lo fece smantellare.
Coil. elett. Alghero — Dioc. Alghero — Pa T. a Pozzomaggiore.
Padria (1924 ab.). — Giace a 308 metri, sotto la falda australe di un rialto, con tre capi, detto perciò Tres Montes (Tremonti), presso la gran valle del Temo. Parrocchiale di Santa Giulia con sette cappelle, costruita nel 1520. L'anteriore però è assai più antica. Parecchie chiese rurali, ora sconsacrate e distrutte e presso ad una dì esse, San Saturnino ; alla distanza di un'ora dal paese cospicue vestigia di un'antica popolazione. Frequenti nel territorio le così dette Sepolture dei Giganti e le Pedrasfittas o monoliti confitti nella terra, come il suaccennato di Mara.
Intorno al paese trovansi, scavando nei predii, urne cinerarie, ipogei o caverne sepolcrali scavate nella roccia dei colli vicini e divise in parecchie camere. Presso la chiesa diruta di Sant'Eustachio sorgeva anticamente un castello, di cui non rimase memoria nell'istoria. Molti Nuraghi, alcuni dei quali ben conservati e tutti con entrata bassa.
Grandi e numerosissimi alberi, in massima parte ghiandiferi; nella regione montuosa trovasi grano, orzo, fave, legumi, meliga, lino, pascoli, bestiame, ecc. E notevole per i terreni basaltici, e nella regione S'Arghentargiu si trova del manganese.
Cenni storici. — E l'antichissima Gurulis Vetus, di cui fu colonia la Girridis Nova, o l'odierna Cuglieri nella provincia di Cagliari, circondario di Oristano. Tolomeo la pone nel luogo di Padria, ove trovavansi vestigia di una città antichissima e vedovami gli avanzi di costruzioni pelasgiche e delle mura antiche della città. Essendo Gurulis Vetus riconosciuta identica aìVOgrylle o Gorille, una delle città fondate, al dir di Pausania, dalla colonia pelasgica venuta nell'isola con Jolao, il suo principio deve perciò riferirsi a quell'età remotissima e dovette essere una città pelasga. Cresciuta poi la popolazione, i Guruli inviarono a Menomeni la colonia, detta nella geografia romana Gurulis Nova, che poi col variar della pronunzia suonò Curuli, quindi Ciliari e per ultimo Cuglieri; e quei nuovi coloni lasciaron prova della loro provenienza nella rassomiglianza degli ipogei.
Questo è quanto si può dire delle due Guruli vecchia e nuova per la ragione, che, né tradizione, né storia, ne fanno menzione, sì che nulla sappiamo né del tempo della fondazione della Guruli nuova, né se quei coloni ottenessero pacificamente o con la forza dell'armi il territorio, ove si stabilirono. La caduta delle due città avvenne probabilmente quando i Saraceni, superando la resistenza degli antichi popoli sardi, distrussero tutte le città più forti.
Coli, elett. Alghero — Dioc. Alghero — P'-' ivi, T. a Pozzoinaggiore.