Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero
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in vasi chiusi, ma piglia, esposta al contatto dell'aria, un color latteo, intorbida alquanto e manda odore d'acido solfìdrico. Gredesi efficace contro varie malattie, principalmente cutanee. L'acqua della seconda sorgente è incolore, limpidissima, con odore ingrato d'acido solfidrico e sapore amarognolo e astringente. Ha proprietà terapeutiche identiche a quella della precedente.
Cenni storici. — Bonorva fu con Rebeccu, Semestene e Pozzomaggiore un feudo del marchese di Villarios e nelle sue vicinanze avvenne, nel 1347, un combattimento fra i Doria e gli Aragonesi, che rimasero sconfitti colla morte del luogotenente dell'isola, come leggesi nella Storia della Sardegna del Manno, all'anno 1347.
Uomini illustri. — Nacque in Bonorva il canonico Paolo Soro, professore di teologia e gran latinista, autore di un Dizionario sardo, inedito.
Coli, elett. Alghero — Dioc. Alghero — P3 T. e Str. ferr.
Cossoine (1004 ab.). — A 500 metri di altezza, sopra un'eminenza che va a terminare verso libeccio, in un altipiano. Vie irregolari, quantunque lastricate in gran parte nel 1834; parrocchiale di Santa Chiara, edificata nel 1723, e cinque chiese campestri. Terreno in generale ferace di grano, orzo, granone, fagiuoli, fave, piselli, lenticchie e varie qualità di uva; bestiame, caccia, selvaggiume, principalmente volpi. Una trentina di Nuraghi, fra cui quelli detti Oes e Santa Antine, quest'ultimo a tre piani, illustrati dal La Marniora, e caverne sepolcrali di una o più camere in varii luoghi. Trovasi anche nel territorio di Cossoine il celebre labirinto o baratro di Mamuscone, fra i cui macigni sentonsi rumoreggiare, rotolando per lungo tempo, i sassi che vi sì gittano.
Cenni storici. — Vuoisi fondato da una colonia di Corsi, arguendo etimologicamente dal suo nome Corsoine o Cossoine, e fu uno dei Comuni componenti la curatoria di Cabudabbas del giudicato di Logudoro, il cui nome deriva dalle copiose sorgenti che la irrigano. Nel medioevo era un paese assai più grosso e popoloso, come rilevasi dai ruderi sparsi in ampio raggio. L'antica parrocchiale di San Giorgio era nel centro, mentre dista ora cinque minuti dal paese. Vi si vede ancora il palazzo baronale ed accertasi che il paese conteneva, in addietro, non meno di 5000 abitanti. La sua decadenza ebbe principio nel 1528 e fu cagionata da una pestilenza, che devastò il Logudoro.
Coli, elett. Alghero — Dioc. Sassari — P2 ivi, T. a Bonorva.
Giave (1791 ab.). — Giace a G40 metri d'altezza, sul monte del suo nome, presso il cratere di un antico vulcano. Vie irregolari ed anguste. Parrocchiale di Sant'Andrea apostolo, restaurata nel 1788 con nove altari. Chiesa minore di Santa Croce con confraternita e, fuori del paese, San Sisto sulla sommità del monte, e San Cosimo presso l'antico castello. Nel territorio, montuoso in gran parte, raccolgonsi cereali, orzo, lino, fave, legumi, vino bianco mediocre, ecc. Molti Nuraghi ed alcuni notabili e parecchie caverne, in alcuna delle quali si rinvennero reliquie umane ed alcuni oggetti di antichità. Sulle estreme rupi del monte di Giave veggonsi le vestigia del castello omonimo, detto pure di Roccaforte, illustre nell'istoria medioevale, costruito dai Doria nel 1336 e demolito dagli Aragonesi appena caduto nelle loro mani. Quasi tutte le case hanno i loro telai per tessere pannilani e pannilini. Si fanno anche tovaglie, coperte da letto e tappeti, che smerciatisi nei paesi vicini.
Cenni storici. — Appiè del monte di Giave in Figuini, ove la strada centrale piega verso Toralba, veggonsi le vestigia di un antico borgo o città, ed è assai probabile fosse qui VI la fa dell'Itinerario Antoniniano, dal qua! nome par derivasse quello di Giava.Trovaronsi alcuni oggetti attestanti una popolazione dei tempi romani e alcune lapidi sepolcrali, che si possono far risalire ai primi secoli del Cristianesimo.
Coli, elett. Alghero — Dioc. Sassari — P3 a Bonorva, T. e Str. ferr. locali.
127 — La l'ai ria, voi. V.