l'arte Quinta — Italia Insulare
formaggio riputato por borila, lane, pelli. Prese forse il nomo di Ohimlo. da qualche vicino bosco di olmi. Vi si trova qualche antichità.
Coli, elell. Alghero — Dioc. Sassari — P2 T. ad Alghero e Str. ferr. loraK
Mandamento di BONORVA (comprende 4 Comuni, popol. 10,133 ab.). — 'J'cri ilorio assai vasto, diviso in regioni selvose e coltivate, ron sorgenti abbondanti e crateri di vulcani estinti. Molti alberi da frutta e molle vigne, che producono vino in abbondanza, ma di non grande bontà.
Bonorva (6616 ab.). — Sorge a 1-7C metri d'altezza, alle falde del monte Cacuu, che la protegge dai venti australi e sciroccali. Nella parte superiore dell'abitato le vie sono ampie anzichenò e regolari. La parrocchiale di Santa Maria è a tre navate e di non bella architettura. Fu fatta edificare da un monsignor Didaco Passamar durante la sua dimora di 28 anni e crealo poi vescovo di Ampurias, la consacrò nel 1G14. Altre tre chiese, fra cui Santa Vittoria, antica parrocchiale del villaggio primitivo e poi dei gesuiti. Molle chiesette ed alcune ancora officiate, fuori del paese.
Verso est e a tre ore dal paese veggonsi i ruderi di un villaggio, detto Terquiddo, abbandonato verso il 1665, dopo ucciso il parroco, mentre celebrava la messa, e in altro luogo veggonsi chiari indizi di antica popolazione, frantumi di antichissime stoviglie, piante di edifizi, e, presso alla chiesa, fu rinvenuta, nel 1830, una pentola piena di medaglie di Gordiano. Marco Aurelio, Antonino Pio. Lucio Vero. Massimino e altri imperatori, molte delle quali furono riposte nel medagliere del Musco Cagliaritano. Nelle adiacenze si schiusero molte tombe, in cui furono trovate ossa, lampade, orciuoli, monete, anelli, ecc.
In una rupe, detta di Sant'Andrea de Abriu, ove esisteva già un villaggio, detto Friits, vi sono parecchie caverne che sembrano sepolcrali ed abitate in seguito da eremiti e da monaci benedettini. In altre caverne, situate in diversi luoghi, si rinvennero in gran numero ossa umane, piatti, lucerne di terra, anfore e varii altri vasi.
Non men di quindici sono i Nuraghi sparsi nel Bonorvese, tutti con ingresso assai basso, e detti Tres-Nuraghes, perchè al gran cono vanno annessi altri minori. Vaste e variate le selve con alberi di gran ceppo ed estesi i vigneti, che producono uve bianche, rosse e nere, da cui spremonsi vini in gran copia, che vendonsi nei paesi vicini. Formaggi, burro e latticini ottimi, conosciuti in Gallura col nome di giuncata e in paese con quello di gioddu o maggioradu. Numerosissimi e variatissimi gli alberi fruttiferi. Le donne tessono tele e panni foresi di molta durata; i più bei manufatti son però le coperte da letto e i tappeti variamente figurati.
Presso Bonorva vi è la frazione detta Rebeccu, che conta 120 abitanti e trovasi ai piedi di una rocca, denominata Casteddu (castello). Vi si vedono avanzi di costruzioni romane e vi si rinvenne una pietra miliare, come nella regione Santa Maria de su Codazzu. Nella regione Su Campu, ove s'innalza la chiesa di S. Lucia, v'è una grotta scavata nella roccia, che fu già catacomba dei primi cristiani sardi. Nelle due sale, una delle quali servì certamente di chiesa, vi si osservano traccie di pitture simboliche e di quadri, quali i Re Magi, i Dodici Apostoli, ecc., attribuiti al IX o al X secolo.
Il grande allevamento di bestiame di razza equina, che quivi si fa in vasta scala, e le qualità ottime dei cavalli, hanno indotto il Ministero della guerra ad impiantarvi un deposito di puledri con allevamento per suo conto. Esso è diretto dal maggiore cav. Parvopassu e da parecchi anni ha dato risultati soddisfacenti. Ne è prova che il 16° Beggimento di cavalleria (Lucca) è montato esclusivamente su cavalli provenienti da questo deposito e che fra breve tutta la cavalleria italiana sarà montata sui cavalli sardi, per le buone prove da essi date.
Sorgenti minerali. — Due se ne notano dette De li Ferrizii e De lo Ferru, alla distanza di 10 chilometri l'una dall'altra. L'acqua della prima è limpida se serbasi