l'arte Quinta —
Italia Insulare
giifislò e smantellò nell'insurrezione logudorese del 1705 contro i feudatari Ora è restaurato modernamente.
Non sono molli armi, la parrocchiali fu riedificala sull istesso luogo dell'antica, che era di siile gotico, È in forma di croce greca con quattro pilastri, che rie reggono la cupola; il cornicione è d'ordine corinzio; gli spazi della croce terminano con otto colonne, che arrivano, con elegante capitello, fin sotto il cornicione, sormontale da otto angeli in istncco: nei detti spazi e nelle faccie dei quattro pilastri, dodici nicchie contengono h statue pure in istncco dei dodici Apostoli ; altre cinque statue nella facciata Conia altresì quattro altre chiese, delle quali due annesse a conventi dell'Ordine Francescano, ora soppressi.
Sul territorio limitrofo a quel di Sassari vi si vedono lo rovine d'altro convento dell'Ordine Camahlolerise, detto San Michel* d< Pia non ; nonché di duo Nuraghi e di parecchi villaggi, fra cui uno nel luogo detto Iiuinas, abitalo antichis^imamonte da gente, di cui ignorasi persino il nome e che devo esser cadalo da tempo remotissimo.
Il Comune, con la leggo sulla soppressione delle Corporazioni religiose, ottenne dal Governo i due conventi dei Cappuccini e dei Minori Osservanti e vi allogò le scuole, gli uffizi municipali, la pretura, ì1 carcere mandamentale, la conciliatura, la caserma dei Rlv. Carabinieri e 1 ufficio dello commissioni d'imposte diretto.
I prodotti naturali consistono in granaglie, cereali, piante ortensi, molta frutta, piantagioni di tabacco por conto dello Stato, numerosi palmizi, abbondanza di vini neri e bianchi, comuni e fini, e fra questi ultimi la malvasìa, non inferiore a qualsivoglia altra dell'isola, massime so vecchia di alcuni anni; uliveti dai quali si ottiene un olio più pregiato di quello di Sassari; bestiame, formaggio, apicoltura. Calce e terra figulina.
A tre chilometri da Sorso, a est, s'eleva rapidamente il monte Cao, collina completamente isolata, la quale pare maggiore del doppio d'altezza, e termina in un altipiano perfetto, leggermente inclinato al nord, lungo circa 150 metri, largo nel centro 30 e clic si va restringendo alle due estremità di modo che offre l'aspetto del ponte di una nave. Alle due estremità vi si trovano gli avanzi di due Nuraghi, già congiunli da una grossa muraglia senza cemento, alta 5 e pìi metri, e poggiante sulla roccia. Nel centro dell'altipiano è probabile vi sieno stati altri Nuraghi. Ora vi si vedono alcune cisterne. Questi Nuraghi, ritiene il Pais, sono stati costrutti anteriormente agli altri, che in numero di oltre 3000. sono sparsi por l'isola massime nel nord-ovest. Vi si rinvennero un conio per fondere i metalli, armi, idoli, una barca votiva di bronzo, oggetti ora depositati nel Museo di Sassari.
Cenni storici. — Secondo il cronista I)e Castro, seguito dal La Mann ora nella sua carta Sardinia Antiqua, nel territorio di Sorso (Sossinates) sorgeva l'antichissima città di Geliton, fondata da Jelithon, nipote di-Iolao e patria dell'antico storico sardo Sernesto. In questa città, dice nella sua cronica in latino il predetto De Castro (secolo XV), esistevano molte cose ammirabili, principalmente un tempio di Apollo, un anfiteatro, bagni, giardini e un bosco sacro, detto Helicem; questa città era anche munitissima di mura e di torri si che resistè agli assalti dei Sossinati e dei Tarati (Sassaresi) „.
Quanto a Sorso, è tradizione clic uno dei Giudici del Logudoro, assassinato dai Tarati, sia stato sepolto nella sua antica parrocchia e sarebbe quel Barisone creato re o giudice nel 1163 dall'imperatore Federico Barbarossa.
Nel 1527 Sorso fu invasa da Renzo Orsino, dopo il mal esito dell'assedio e assalto del castello Aragonese, e gl'invasori vi raccolsero gran copia di vettovaglie; ma gli abitanti uccisero molli Francesi.
II celebre corsaro Barbarossa, in un anno non ben determinato, sbarcò con 800 predoni sulla spiaggia presso la foce del fiume Silis, avviandosi per dare il