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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero
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   Cenni storici. — Usini con 'fissi precedente formavano, come dicemmo, la contea di San Giorgio, il cui annuo reddito feudale ascendeva a 7500 lire sarde II feudatario era padrone di tutte le terre aperte; le dava a fitto tutti gli armi e in un dato giorno tutti i vassalli concorrevano alla casa del fattor baronale, il quale ripartiva fra essi le terre mediante un modesto canone in granaglie al tempo del raccolto. Coli, elett. Ozieri — Dioc. Sassari — P2 a Ossi, T. e Str. ferr. locali.
   Mandamento di PLOAGHE (comprende 4 Comuni, popol. 7189 ab.). — Territorio montuoso nella parte settentrionale, ove sorgono il monte Leida o Leila, il monte Massa, di forma conica, il monte di Santa Giulia, il più prossimo al paese, e la collina di San Matteo a tergo di esso. Terreni ottimi pei cereali, le viti, gli alberi fruttiferi. Selva ghiandifera sul monte Leila, pascoli, bestiami e molto selvaggiume.
   Ploaghe (3475 ab.). — A 427 metri di altezza dal livello del mare, con case situate in un piano di pendenza mite verso sud e nella falda meridionale della collina suddetta di San Matteo. Bell'orizzonte a grandissime distanze. Vie generalmente irregolari e non tutte selciate, delle quali la più notabile è quella detta Carrera Longa. Piazza circondata dalla parrocchiale, da due oratorii contigui e dal presbiterio. La metà delle case hanno un orticello murato, in cui coltivatisi alcune specie ortensi e qualche albero da frutta.
   L'antico vescovado di Ploaghe durò sino a papa Alessandro V che ne decretò l'unione all'arcivescovado ili Sassari, la (piale non fu però effettuata che sotlo Giulio II per bolla dell'8 dicembre 1503. Erano nella diocesi e prossimi alla città di Ploaghe due cospicui stabilimenti monastici: l'abazia di Saccargia dei Camaldolesi e quella di Salvenero dei Benedettini Vallonibrosani. L'antica cattedrale di San Pietro aveva in prima due sole navate, essendo rimasta incompiuta per mancanza di mezzi ed ebbe poi ia terza nel 1G90 per un ricco legato del rettore G. B. Madao. Cinque altre chiese nell'abitato, in alcune delle quali sono scolture di qualche pregio: le statue dell'Aere Uomo nella sagrestia della parrocchiale, di Cristo Risorto e di Saida Lucia m Santa Croce, del Nazareno Spirante, di Pimpinella, nella chiesa dei Cappuccini e dieci bei quadri nel presbiterio. Parecchie altre chiese sparse per la campagna e ruderi del suddetto monastero vallombrosano di Salvenero.
   I Nuraghi sono in gran numero, 59 in totale, e di essi alcuni ben conservati, altri disfatti. Bei primi se ne contano 8, la cui circonferenza alla base è da 50 a 60 metri, l'altezza dagli 8 a» 10. Trattone 13, tutti gli altri hanno prossima qualche fonte, come osservasi generalmente presso i Nuraghi delle altre regioni. Veggonsi inoltre nel territorio di Ploaghe alcune delle cosidette Sepolturas de Gigantes, una delle quali lunga poco men (li 4 metri, larga 1.50 e profonda 1.10.
   Cereali, vini, frutta abbondante, legname, molti pascoli, copiosa caccia di volpi, pernici, lepri, beceaccie e quaglie. Pomice, pozzolana, argilla per tegole e mattoni ; sabbie quarzose pel vetrillcio; terre argillose per crogiuoli; pietruzze di terre coloranti tra le sabbie quarzose, per la fabbricazione dei colori: terre bolari, bituminose e saponarie ; lignite in istrati terrosi ; masse di legno pietrificato ed agatizzato nella località d'Abbairada.
   Acque minerali. — A meri di 2 chilometri da Ploaghe sorge un colle, alle cui falde sgorgano tre polle di un'acqua medicinale limpidissima, inodora, incolore e di sapore acidetto, valevole contro le affezioni reumatiche, le malattie cutanee, del fegato e del canale intestinale, contro la clorosi e qualche caso di paralisi, ecc.
   Appiè dei monti d'Osilo scaturiscono per varie parti da una roccia tra chi tic a le acque minerali di San Martino, altrimenti dette di Beda. I varii rigagnoli di codeste acque furono riuniti in una vasca, in cui alcuni sogliono bagnarsi, e da cui vassi principalmente ad attingere. V' ha un edilizio per porre al riparo dall'aria insalubre