33(5 l'arte Quinta — Italia Insulare
Non mancano nel lerrilorio i Nuraghi, ma quasi tutti in gran parie distrili ti; la valle di Urtai ricorda l'antica popolazione di tal nome, che venne poi a mancare per essersi i pochi sopravviventi alle disgrazie sofferte ridotti in Ossi.
Cereali, meliga, orzo, fave, lino, molti alberi fruttiferi di varie specie e non poche varietà; vino in generale di molta bontà e durata, che pareggia il migliore del Sassarese, quando fabbricasi con diligenza ; bestiame e formaggi; commercio cori Sassari.
Cenni storici. — Ossi ebbe il titolo di baronia e formò parte dello Stato del ramo primogenito dei Manca, posseduto ultimamente dal nobile Vincenzo Manca Amat di Sassari. Componevasi codesto Stato del detto feudo, dei marchesati di Montemaggiore e di Mores, del contado di San Giorgio e del ducato dell'Asinara e Vallombrosa. Quest'ultimo titolo gli fu concesso con diploma di re Vittorio Emanuele I del 1° agosto 1817, Gol[ e[ett. 0zieri _ D;oc sassarj _ j>2
Muros (332 ab.). — A 250 metri di altezza, alle falde del monte Canechervu, con selva ghiandifera omonima, bagnato dal fiume Melas e circondalo da eminenze montuose. Parrocchiale di San Gavino martire. Vestigia di qualche Xurarjo e rovine di un antico paese, detto Tatnrcddu, che aveva per titolare della chiesa San Leonardo. Vi si veggono i fondamenti di una gran casa, che vuoisi fosse il palazzo marchionale del feudo misto. Cereali, orzi, legumi, olio, vino, e frutta.
Coli, elett. Ozieri — Dioc. Sassari — P2 T. a Ossi.
Tissi (1431 ab.). — Giace a 275 metri, su un piano che stendesi per un tratto nella pendice, clic fa sponda australe alla valle, in cui scorre il rio Mascari ed è esposto principalmente al settentrione e al maestro, con ampio e bell'orizzonte. Parrocchiale di Sant'Anastasia vergine, non grande, non bella, nè ben provvista, e due chiese minori. Il terreno è generalmente attissimo alla seminagione del grano, dell'orzo, ilei granone e di ogni genere di legumi; ortaglie, vini bianchi e neri: bestiame.
Un sol Nurago, ma uscendo dal paese attuale si pon piede sul suolo, ove sorgeva l'antico, rimasto deserto per la peste, e che aveva una popolazione di antichissima origine, com'è lecito argomentare dalle antichità scopertevi in tutto ove si scavò. In una parte si rinvennero sepolture piene di ossami, appartenenti forse ai membri di una stessa famiglia; da altri sepolcri si trassero fuori lucerne antiche con iscodelle e vasi; in altri si trovarono tratti di fine mosaico, vasche, canali, acquedotti, grandi massi in pietra da taglio ben lavorati, molti dei quali furono adoperati nell'erezioni? del campanile; e in altri finalmente corniole bene scolpite, giarre e alcune foderate di lastre di piombo e forni lastricati con grandi pianelle.
A un quarto d'ora da Tissi verso ovest, in una pianura sotto il prato, trovansi vestigia di popolazioni antiche, fondamenti, tombe e molte pietre.
Cenni storici. — Nei tempi feudali Tissi apparteneva alla contea di San Giorgio, la quale componevasi di Usini, capoluogo e residenza della curia e di Tissi.
Coli, elett. Ozieri — Dioc. Sassari — PJ a Ossi, T. e Str. ferr. locali.
Usini (2049 ab.). — Giace in un seno fra due colline poco elevale, che lo riparano alquanto dai venti, in territorio chiuso dal fiume Mascari a nord, e a sud ed ovest dal fiume Turritano, detto Rio Mannu; il primo lo separa dal Sassarese e il secondo dal territorio di Uri e di lliri. La parrocchiale moderna è sacra alla Madonna de sa Ena frisca e all'estremità dell'abitato l'antica parrocchiale serve ora di camposanto. A ponente-maestro, nella campagna e presso alla confluenza del rio d'Uri e di quello di Mascari col fiume Turritano, sorge la chiesa antichissima di San Giorgio, che diede il titolo alla baronia.
Grano, orzo, fave, legumi, lino, ortaglie, alberi da frutta e molto vino; pascoli, bestiame, formaggio; il soverchio smerciasi a Sassari. Non mancano i Nuraghi.