Mandamenti e Comuni del Circondario di Alghero fj.jy
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guari grande e bella, ina ricca di argenteria sacra. Altre sei chiese minori nel paese e ventitré nella campagna, tra cui Nostra Signora di Bonaria, sul cui tetto il La Mar mora stabilì un punto trigonometrico di prim'ordine. Trentasette Nuraghi sparsi pel territorio e disfatti in gran parte, e vestigia di popolazioni antiche. Fanno parte di Osilo le frazioni di Santa Vittoria con chiesa di codesta santa, a circa 2 chilometri dal capoluogo, e quella dì San Lorenzo.
Grano, orzo, fave, legumi, granone, lino, ortaglie, frutta, vino, pascoli, robbia, bestiame, principalmente minuto.
Cenni storici. —11 territorio di Osilo era abitato anticamente da varie popolazioni, le quali andarono disperse a cagione delle pestilenze e delle guerre intestine. I sopravvissuti si ritrassero alle falde del monte Tufudesu e si posero sotto la protezione del feudatario, che aveva la sua residenza nel castello in vetta al monte. Il luogo, che si formò in tal modo, ebbe in prima il nome di Asilo, che si cambiò in seguito in Osilo.
A cavaliere del paese, trovasi il suddetto antico castello, di cui conservasi solo una torre, che s'innalza a picco, il che lo rendeva inaccessibile. Da questa cima si vede il canale e la città di Bonifacio, e gran parte della Corsica. Esso fu fabbricato dai marchesi di Malaspina, che lo possedettero dopo la caduta dei regoli del Logli doro. I re d'Aragona nel 1315, nel 1323 e nel 1325 ne rinnovarono l'investitura alla famiglia Malaspina. Nel 1326 fu ceduto al re per ottenerne in ricambio la scarcerazione di Azzone Malaspina, fatto prigioniero in Castel Genovese, di cui era riuscito ad impadronirsi. Dal 1329 al 1342 tra il re e i Malaspina fu un continuo armeggiare per disputarsi questo castello, il quale, nel 1343, fu da Giovanni Malaspina al suo letto di morte, legato al re. A tale donazione però, si opposero risolutamente i suoi due fratelli, Azzone e Federico, i quali tentarono di impadronirsene. Nel 1345 questi, essendo riusciti a riaverne il possesso, lo vendettero ai Doria, che avevano inoltre i castelli di Cepola, Monteleone e BonvheL Nel 1352 il re investi di nuovo la famiglia Malaspina del castello, e due anni dopo se lo riprese, ed ordinò ch'esso venisse fortificato. Nel 1365 Mariano d'Arborea l'assedia e lo prende; ma nella pace seguita nel 1388, tra Eleonora d'Arborea e il re, esso tornò nel dominio della corona con Castel Doria e con quello di Bonvhei. Nel 1390 finalmente! questo castello era posseduto da Brancaleone Doria, e due anni dopo il re, che lo riebbe, lo diede in feudo ad Angelo Casu di Sassari
Coli, elett. Sassari — Dioc. Sassari e Castel Sardo — P- T.
Mandamento di OSSI (comprende 4 Comuni, popol. G581 ab.). Territorio bagnato dal fiume Mascari, che scorre lungo il confine settentrionale e da dodici altri rivi, che possono dar moto a molili, È di una grande fecondità e, dove non manchino le pioggie, vi si sviluppa una superba vegetazione. Granaglie, vino, alberi fruttiferi e bestiame.
Ossi (2769 ab.). — Siede a 250 metri di altezza, sul fianco settentrionale della montagna, che ergesi sulla valle di Campo Mela. L'abitato si divide in tre rioni o borgate, delle quali una fra due eminenze detta Intr'-e-Bidda (entro il villaggio), l'altra a est I. iter ai e la terza a ovest La Scala per il declivio del piano scabro, su cui è situata. La parte migliore è la seconda, con vie ampie, apriche e meno irregolari, con tutto che un po' ripide. Vi si gode di un vasto orizzonte e vi si domina tutta la Nurra col gran golfo di Porto Torres.
La chiesa principale, situata nel rione di mezzo, è dedicata a San Bartolomeo apostolo; è sufficientemente grande e discretamente fornita di arredi sacri. Dietro la chiesa, il Camposanto ombrato dai cipressi. Oratorio di Santa Croce con confraternita e due cappelle nella campagna.
1U — Lia Patria, voi. V.