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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quinta — Italia Insulare
   Nostra bolina della Fontana Fresca. E degno di nota che nel territorio non rin-viensi alcun Nura    Ceniti storici. — 11 territorio di Putiligari, che sullo scorcio del regno di Logudoro era compreso nell'ampio possedimento appartenente ai Doria del ramo sardo, nelle migliori regioni della Sardegna, passò poi in mani regie dopo che il re Pietro d'Aragona si fu impadronito della villa dell'Alghiera, togliendola ai Doria per farne dono a Pietrino de' Boyl, suo cavaliere favorito.
   Grande ò il numero dei baroni di Boyl, che illustraronsi rielle armi, nella diplomazia, ecc., finché nel maggio del 1757 i'uron creali marchesi dal re di Sardegna ad istanza del municipio di Sassari. Uno di essi sposò poi una Richelina Del Carretto di Torino ed un altro, Francesco, primo scudiere di Carlo Felice e gentiluomo di camera di Carlo Alberto, una Tapparellì contessa di Lagnasco, da cui ebbe due figli e una figlia sposata al conte Carlo di San Martino d'Agliè.
   Nel 18159, addì 26 marzo, al cospetto del barone Giuseppe Manno, fu compiuto il riscatto del feudo di Putiligari, composto del solo villaggio di questo nome per la somma di lire 188,299,20 corrisposta al marchese Boyl dalle li. Finanze colla iscrizione sul gran Libro del Debito pubblico a favore del marchese.
   Coli, cieli. Alghero — Diac. Alghero — 1J2 T. ad Itiri,
   Uri (1155 ab.). Giace a 218 metri, in una convalle circondata da collinette tutte spianate alla falda settentrionale della pianura della Madonna de Paults, tri territorio esteso e montuoso. Parrocchiale di N. D. della Pazienza e chiesa filiale di Santa Croce. A circa 2 '/a chilometri dal paese a est, chiesa di antichissima costruzione in pietra trachitica e piuttosto di buon disegno e a tre navate della suddetta Madonna da Paulis, nome derivato da un gran pantano, in cui raccolgonsi le alluvioni. Presso la chiesa veggonsi gli avanzi dell'antica insigne abbazia cistcrciense unita nel 1432 da papa Eugenio IV all'arcivescovado di Sassari. Selve, in cui predominano le specie ghiandifere, principalmente la quercia, il sughero e cacciagione. Cereali, lino pregiatissimo, agrumi squisiti, vini, legna, carbone, bestiame, formaggio, pelli, cuoi, lane. Di tutte queste derrate eccedenti il consumo locale si suol far vendita in Sassari e in Alghero. Molti Nuraghi, e in uno dei rialti in vicinanza del paese furono dissotterrate casualmente delle anticaglie e fra quelle appartenenti ai tempi romani un Ercole di bronzo, alto circa metri 0.30.
   Cenni storici. — Uri, col vicino paese di Itiri, formava una contea e il conte dava al suo primogenito il titolo di barone di Uri.
   Coli, elett. Alghero — Dioc. Alghero — P2 T. ad Itiri.
   Mandamento di NULVI (comprende 4 Comuni, popol. 7566 ab.). — Territorio assai esteso e montuoso, coi monti Almo, Scopa, San Lorenzo e Ventoso. Dal San Lorenzo scendono le acque che irrigano il Comune. Selve, granaglie, alberi da frutta in gran numero, molti pascoli e bestiame.
   Nulvi (3171 ab.). — Sorge a 443 metri di altezza dal livello del mare, con parrocchiale dell'Assunta, restaurata e ridotta a miglior forma nel 1780. E a tre navate, ornata di belli altari, con alcune statue pregevoli, fra le quali quella della Madonna sul suo letto di morte. Nell'anno suddetto la parrocchia fu eretta in Collegiata per largizioni generose di Donna Marietta Delibila: in questa chiesa celebrasi la festa dei Candelieri come a Sassari. Le altre chiese minori nell'abitato sono gli oratorii di