Mandamenti a Comuni del Circondario di Sassari
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Nelle vicinanze di Castel Sardo trovansi le rovine dell'antica Juliola, benché, secondo un frammento della storia di Serneste e Severino, si legga che essa trovavasi presso Thermus (fiume Coghinas). Su d'una scoscesa montagna che domina questo fiume, e presso gli staggi di Santa Maria, trovasi il Castel Daria, di cui resta in piedi una torre alta e alcune mura a cui riesce malagevole l'arrivare. A piò del Castel Doria havvi un precipizio di 100 metri sul fiume, in cu! scaturisce una fonte d'acqua termale, che prende lo stesso nome del castello. L'acqua sorge dalla sabbia granitica, la quale forma una spiaggia di un 10 metri di larghezza. Quivi gli ammalati, che vengono per affidarsi alle cure di quest'acqua salutifera, fanno delle buche profonde, le quali tosto si empiono dell'acqua e, collocata una tenda per ripararsi dalle indiscrezioni, vi si tuffano. La sua temperatura sale spesso fino a 73° C., e le stesse acque del fiume sono assai tiepide, con una temperatura variante da 15 a 31° di 10 in 10 metri, per cui mal nun giudica chi ritiene che nel letto del fiume scorrano le acque termali
Contansi nel territorio circa 20 N,uraglii e veggonsi vestigia di luoghi antichi presso il limile Frisano sulla spiaggia, a Morteddu sulla strada a Sédini e in Montella a sud alla distanza di un'ora. Credono alcuni che ivi sorgesse l'antica città di Tibula della quale daremo breve cenno.
fiboula, Tol. 'Fibula, pai- fosse il luogo usuale di sbarco dei viaggiatori prominenti dalla Corsica, per cui gli Itinerari! le danno non meno di quattro linee stradali pigliando da essa le mosse {Itui. Aut., pp. 78-83). Kgli è perciò che regna grande incertezza intorno alla sua situazione. Quella assegnatale da Tolomeo la porrebbe a Castel Sardo e a soli 28 chilometri da Porto Torres, il che contraddice affatto agli Itinerarii ed è certamente erroneo. Tolomeo stesso pone i Tibulali, che dovevano essere «rettamente con la città di fibula, nell'estremo settentrione dell isola (Tol.,iii, 3, § 6) e tutti ì dati derivati dagli Itinerari! concorrono in ciò. La sua situazione pm probabile perciò è quella assegnatale dal La Marni ora (Op. cit., n, pag. 421-432), il quale la pone nel porlo o piccola baia detta Porto di Lungo Sardo, attigua quasi al punto più settentrionale dell'isola V Errebantium l'roinontoriuni di Tolomeo.
Cenni storici. — Nel 1102, durante le guerre fra Pisani e Genovesi, la nobilissima famiglia Doria di Genova, intenta a bene stabilirsi in Sardegna contro i nemici della sua patria, edificò sul promontorio presso la foce del Frisano una gran rocca, che fu chiamata Castel Genovese, in onore della patria dei suoi fondatori. La Casa d'Aragona, allorché venne in possesso dell'isola, nel 1323, ne confermava a questi il possesso. Nel 1327, e insino al 1330, i Doria lo cedettero temporaneamente ad Azzone Malaspina, loro alleato, che guerreggiava con Cassia no e Galeotto Doria, i quali, riinasti vincitori, imprigionarono il loro nemico, caduto nelle loro inani.
Brancaleone Doria, ripreso il castello, l'ebbe lino al 1353, in cui gli fu tolto dagli Aragonesi, che lo tennero sino all'anno appresso, in cui, caduta la città d'Alghero in loro potere, il re I). Pietro lo rimetteva a Matleo Doria, il quale l'anno seguente lo riconsegnò al re assieme ai castelli di Roccaforte e di Chiaramonti.
Morto Matteo, nel 1357, il di lui nipote Brancaleone, ebbe, dopo fatto il debito atto di sottomissione al re aragonese, l'investitura dei feudi di Castel Genovese e di Monteleone. Rinnovata questa successivamente ai di lui discendenti, nel 1433 apparteneva a Nicolò Doria, fatto conte di Monteleone. Ma rivoltatosi questi agli Aragonesi, nel 1118, fu assediato i! castello e preso, e, perchè non potesse dar loro nuova molestia, smantellato per metà ed unito ai beni della corona, col nome di Castel Aragonese.
Nel 1434, gli Aragonesi, che non dormivano, riuscirono a catturare le navi genovesi e abbattute le fortezze di Monteleone e di Bonvhei, assediarono Castel Genovese, il quale dovette arrendersi nel 1418. Nel 1527, Andrea Doria tenta d'impadronii sene, attaccandolo dalla parte del mare coadiuvato da Renzo Orsini, che fa altrettanto