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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2.r>f> Parte Quinta — Italia Insulare
   tosto l'onore di albergare il Duca di Monferrato, fratello del re, nominato governatore di quella città, Carlo Emanuele fece cessare ogni altro atto contro la ormai distrutta fazione dell'Annoi.
   Morto il 28 ottobre 1802 il Due» della Mariana e ripartito per il continente (larlo Emaiiuel®, fn tentato imo sbarco dagli emigrati Angioini, con a capo il Cilocco, che, dalla Corsica passò nella Gallura, e mostrando false lettere di Napoleoni e vantando prossimi arrivi di squadre francesi, cercò farsi un partito ed un'annata. Ma a nulla potò riuscire e fu costretto a recarsi di nuovo in Corsica. Alcuni mesi dopo ritornò nell'isola, insieme al dottor Francesco Sauna Corda dì Torralba, clic l'Angioi aveva nominato suo commissario generale.
   Il Sauna divulgò proclami, concedendo esenzioni d'imposte, promettendo un futuro benessere, e chiedendo vitto per le truppe, e nel 17 giugno 1802 cominciò le operazioni di conquista. Ma le truppe regie arrivate con uno sciabecco e uria gondola comandata dal valoroso Vittorio Porcile, dispersero i rivoltosi, i capi dei quali parte morirono combattendo e parto, fra cui il Cilocco e il Mundula, furono fatti prigionieri e poscia decapitati. Con essi diede l'ultimo anelito l'idra rivoluzionaria.
   Negli anni 1812 e 1810 la carestia travagliò Sassari, unitamente ai Turchi, che ogni tanto facevano delle scorrerie sulle coste vicine. Ai di nostri altro non avverine in Sassari, che ima lotta fiera e sanguinosa fra cittadini e bersaglieri nel 1852, si che fu proclamato lo stato d'assedio nella città e provincia di Sassari.
   UOMINI ILLUSTRI
   Grande fu il loro numero fino dai tempi dell'antico Giudicato di Torres e quando Sassari, col suo castello e le sue mura, ora atterrate, non era ancora quel eh'è adesso. Basti ricordare fra i personaggi che vissero a quei tempi, Andrea Tanca, Gomita II e Mariano II, regoli di Torres, Adelaide di Torres, moglie di Enzo, figliuolo spurio d' Federico li e giudice di Logudoro.
   Di due però si vuol far menzione particolare, come quelli che furono dal grande Alighieri riputati meritevoli di essere posti nel suo poema, vogliam dire Michele Zanche e Frate Gomita. 11 primo fu siniscalco del suddetto Enzo, dopo la cui morte m carcere a Bologna, tanto si adoperò con la sua vedova Adelaide, che l'indusse a prenderlo per secondo marito e divenne così signore del Logudoro.
   Frate Gomita poi era assai caro a Nino della casa dei Visconti di Pisa e signore del Giudicato di Gallura. Ora essendo il Gomita in grande favore ed autorità, cominciò a vender le sentenze e dopo molte trufferie essendo giunto all'orecchio a Nino, ch'egli per danari aveva lasciati andare impuniti certi suoi nemici, lo fece senza cerimonie impiccare.
   Dante gli appaiò nel xxu dell 'Inferno là dove dice:
   .....Fu frate Gomita,
   Quel di Gallura, vasel d'ogni froda.
   Ch'ebbe i nimici di suo donno in mano, f; te' lor sì che ciascun se ne loda. Denar si tolse e lasciagli di piano,
   Si com'ei dice : e negli altri uffici anche Barattici' fu non picciol, ma sovrano. Usa con esso donno Michel Zanche Di Logodoro ; e a dir di Sardigna Le lingue lor non si sentono stanche.
   Per la residenza dei giudici di Logudoro in Sassari (anteriore probabilmente al secolo XIII) grande fu il numero delle nobili ed illustri famiglie in quella città, fra Je quali basti citare i De Laco o Lacono, famiglia principesca sparsa nelle quattro