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La Patria. Geografia dell'Italia
Sardegna. Corsica - Malta - I mari d'Italia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 463

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   c208
   l'aite Quinta — Italia Insulare
   cattedre, specialmente di leggi e di medicina, e Cnnopolo Antonio, arcivescovo di Arborea, die introdusse in Sassari l'arte tipografica nell'anno 1010 e dolo di lire 20,000 l'istituto con atto del 1011.
   A richiesta degli anziani della città, nel 1012, papa Paolo V concesse die si conferissero nell'Istituto i gradi accademici in filosofia ed in teologia, e con carta reale del 1017, dopo pagamento per parte del Comune di reali 5000, pari a lire 2'i00, Filippo 111 concesse al collegio, sempre retto dai Gesuiti, di assumere il titolo di Università e il diritto di conferire i gradi accademici. Per tal modo l'Università era insignita di tutte le prerogative ad es^a inerenti nel 1G34, in cui ne fu fatta solenne apertura.
   Nel 1701., dopo la riforma dell'Università di Cagliari, si chiese ed ottenne, che anclif questa di Sassari fosse trattala ugualmente. Vi furono infatti riformali gii sln

  •    Annessa all'Università è una Biblioteca, già comunale, istituita fin dal 1C32 da Filippo IV, che vi provvedeva con una relativa dotazione. Con il riordinamento degli studi nel 1705, ossa divenne regia, e con la soppressione dei conventi, avvenuta nel 1773, si arricchì delle librerie dei Gesuiti. In oggi conia olire 40,000 volumi.
       Il Museo d'antichità, dovuto all'iniziativa del sassarese Giovanni Anlonio Sanna, già deputato al Parlamento italiano e morto a Roma nel febbraio 1875, che donava alla sua città natale la pregevole sua collezione di quadri e di antichità di quasi 200,000 lire di valore, è disposto in due sale e fu islituito con regio decreto 26 maggio 1878, a proposta dell'archeologo senatore Giovanni Spano, già ricordato. Morto questi nel 3 aprile 1878, legava a questo Museo la sua splendida collezione di antichità, a cui più tardi sì unì quella del cominendator Gliessa, e l'altra del canonico Sciavo, parte della quale fu venduta in Francia per lire 50,000. Si accrebbe inoltre d'altri oggetti posteriormente scoperti in località dell'isola, :n cui furono pure rinvenuti tutti gli oggetti ivi esistenti, massime in Tliarros. Alla sua importanza contribuì molto l'ex-direttore Ettore Pais, attuale professore di storia antica nell'Università di Pisa.
       Il palazzo Arcivescovile, costruito nel 1278 da Torgotorio e ristaurato ed arricchito nel 1127 dal suo successore arcivescovo Spano, è quindi assai antico e appunto per ciò privo di molti comodi e non più consono al progresso dei tempi moderni.
       Il Seminano è attiguo all'Episcopio. Ampliato nel 1827 a cura dell'arcivescovo Arnosio, il quale v'incorporava l'area della demolita chiesa di Santa Croce, fu poscia accresciuto d'un altro braccio. Assai vasto e comodo, può contenere un centinaio di collegiali, i quali vi hanno tutti i corsi di letteratura, fino alla teologia. Nella
       cappella si conserva il cuore dell'Arnosio,
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       Altri edifizi cospicui in Sassari sono i palazzi dei marchesi di San Sebastiano e di San Saturnino, il palazzo delie Finanze (fig. 47), la nuova Caserma, l'Ospedale, l'immenso Carcere cellulare con alte mura turrite e parecchie delle case nuove nelle prementovale Appendici o nuovi sobborghi.
       La Caserma sorge sull'area prima occupata da un antico castello, ed è un bel fabbricato di corretta architettura. Questo superbo castello (fig. 48) fu innalzato dal