Sassari
Dalla stazione ferroviaria si arriva, dopo breve tratto e per l'antica porta demolita di Sant'Antonio, alla strada principale della città, lunga, angusta e curva in certi punti, ma di un'originalità piacente, detta in addietro la Piazza ed ora battezzata col titolo fastoso e alla moda di Corso. Lastricato discretamente e pieno di movimento e di vita come le altre vie che riannodansi ad esso, il Corso è fiancheggiato da alle case, da palazzi sontuosi, tutti con persiane e terrazzini, dai fondachi più ricchi, da parecchi caffè e da eleganti confetturerie.
Parallele ad esso corrono allre due vie lunghe, strettissime e popolari in sommo grado — via La Mar mora a est e a ovest via Turritano, così detla perche da essa si andava a Porto Torres, che fu per molti anni addietro la via principale di Sassari. A codeste due vie rappiccansi i quartieri più popolari già sventrati in gran parie, con vie angusle e case basse abitate dai campagnuoli e dalle loro famiglie che non dimorano in campagna e tornano la sera in città dai lavori campestri.
Dal Corso si arriva alla piccola ina graziosa piazza Azuni (fig. 40), in cui sorge la slatua dell'illustre giureconsulto sassarese, Domenico AlberLo Azuni, autore della classica opera sul Diritto marittimo dell'Europa, scolpita _ dal geno veseRubatto ed eretta
nel 1862 per largizioni pub- FiS- 41 ~ Sassari: Largo Carni Piccola,
bliche e private. Anche codesta piazza, oltrecchè da splendidi edifizi, va ornata di bei fondachi e di caffè.
Allre due vie, brevi ma spaziose, moderne ed eleganti, conducono all'estremo limite della vecchia Sassari. Là era l'antica piazza Castello, il cuore per cosi dire della città, congiunta ora a piazza Cavallino, donde si pon subito piede nell'altra bellissima piazza d'Italia, principio delle Appendici, come son chiamati dai Sassaresi i quartieri nuovi. Spaziosa, regolare, circondata da bei palazzi ed abbellita prossimamente del monumento a Vittorio Emanuele II dello scultore Sartorio, codesta piazza non disdirebbe in qualunque vogliasi città del continente; la sera formicola