l'arte Quinta — Italia Insulare
allten, e quésti guasti dai pastori. Le selve del Sux.su, già d< lise e popolale di albi i limosissimi, sono ora assai diradate. Le specie ghiandil'ere più comuni sono i lecci; meri frequenti le q usarci e e molto più rari i soveri, di cui si mette in commercio e si vende la corteccia, come tagliasi e Vendesi plire il legname da costruzione.
Secondo i dati officiali fletta Direzione generale dell'agricoltura (1886) la superficie boschiva nella provincia ih Sassari supera i 275,000 ettari. La produzione inedia annuale dei boschi, così di alto fusto come cedui, si ragguaglio, nel quinquennio 1879-83, come segue:
Legname da opera. , Metri culti li,129 del valore di L, 'J7.180 » da ardere ... » » 1,593 >¦ . «7,§16
Carbone....... » i 13,1+8 » » «K),
Metri culti .358,870 !.. 1,364,607
Dalla corteccia di querce poi, dalle ghiande, funghi, sughero, foglie secche e strame ricavanti Gfeì.59 quintali del valore di lire 1,240,472. I'er modo che il valore annuo complessivo della produzione forestale ascese, in media, nel suddetto quinquennio, a lire 2,005,009.
2. Bestiame e suoi prodotti. — Il numero degli animali bovini, ovini, caprini, suini ed equini (cavalli, mali, asini) ascendeva negli ultimi anni decorsi a 050,000 circa del valore complessivo di circa 52 milioni; e il valore del formaggio, burro, ricotta e della lana a circa 2 milioni e Va in complesso. Le pelli e i cuoi si smerciano in Sassari, coin'anco i formaggi, porzione dei quali sì esporta all'estero.
3. Ai/mi prodotti amìahii. — Le regioni più rinomate per la produzione dei cereali sono l'Anglona, la Nurra.il Campo Làsari e altre di minore estensione; dei cereali, oltre il consumo locale, assai rilevante è l'esportazione.
La coltivazione della meliga e assai florida in molti luoghi, ove abbonda l'acqua e se ne raccoglie in quantità notevole.
Lucrosa la coltivazione del tabacco e basti il dire, che nel 1891 erano sotto coltura nella provincia di Sassari 132 ettari con 2,332,070 piante, le quali produssero 122,982 chilogrammi di tabacco; e le manifatture sassaresi di tabacco, ora soppresse, furono sempre r inomate. Questa piantagione si fa nell'aprile e matura nel luglio, e d raccolto è sempre copioso quando nel giugno abbiasi opportunamente la pioggia.
La vite occupa grandi estensioni e produce per solito così abbondantemente, che è forza non di rado vendere i vini a vii prezzo. Tra questi i più rinomati sono: il vino comune di Sassari, quello proveniente dalle colline e segnatamente quello di Serrasvcca, il quale, invecchiato quattro e più anni, regge al paragone dei vini più nobili; quindi la malvasìa di Sorso molto apprezzata così dai Sardi come all'estero.
Anche negli anni di fertilità mediocre la produzione vinicola supera la consumazione e basti il dire che, nel suddetto anno 1891, si ebbero nell'intera provincia 272,197 ettolitri di vino.
Gli uliveti nel 1891 diedero, nell'intiera provincia, 15,827 eltolitri d'olio, e dopo gli ulivi gli agrumi, che nel medesimo anno produssero 20,238 centinaia di frutti. V'è poi abbondanza d'ogni sorta di frutta, come mele, ciliegie, albicocche, pesche, pere, prugne, fichi, mandorle, sorbe, capperi, ecc. Fu introdotta, non sono molti anni, anche la coltivazione dei gelsi, segnatamente nel circondario di Sassari.